Preoccupazione è stata espressa
dal rettore dell'Università dell'Aquila, Edoardo Alesse, in
merito alla drastica riduzione del Fondo di finanziamento
ordinario (Ffo).
Una posizione condivisa con i rettori degli altri 7 atenei
delle Marche, Abruzzo e Umbria, riuniti nella rete Hamu -
Camerino, Chieti e Pescara, L'Aquila, Macerata, Perugia,
Politecnica delle Marche, Teramo e Urbino Carlo Bo.
E' stato pubblicato in questi giorni, infatti, il decreto che
disciplina i criteri di ripartizione del fondo alle università
statali e dei consorzi interuniversitari per l'anno 2024.
I tagli, secondo le tabelle del Mur, si attestano a 173
milioni, il 2% in meno rispetto al 2023, a livello nazionale.
Per quanto concerne i soli atenei di Marche, Abruzzo e Umbria,
le perdite ammontano a circa 18 milioni e 600 mila euro, per un
taglio complessivo del 3,10%. Il taglio relativo all'Università
dell'Aquila è di circa 4,5 milioni ai quali si aggiungono altri
3 milioni che l'ateneo dovrà impegnare per adeguare lo stipendio
dei docenti, secondo le indicazioni del ministero dell'Economia.
"Fare lo stesso con meno diventa sempre un problema - ha
detto il rettore Univaq Alesse - Le cose a costo zero escono
male, soprattutto in un momento in cui eravamo abituati ad
assumere persone a tempo determinato sulla base del Pnrr, mentre
ora ci troviamo un po' paralizzati nell'ambito del reclutamento,
visti i tagli che sono stati effettuati al Ffo". "Per mantenere
gli standard attuali - ha detto ancora il rettore - dovremo
agire di economia e contenimento".
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