C'è stata un'adesione importante
all'Aquila allo sciopero davanti al Tecnopolo d'Abruzzo per
denunciare ciò che sta accadendo nella società Dante Labs che ha
avviato una procedura di licenziamento collettivo.
Il provvedimento riguarderebbe 13 persone, ma la situazione
dell'azienda specializzata nell'analisi genomica sarebbe ancora
più delicata. Alcuni dipendenti ed ex dipendenti rivendicano
anche il pagamento di alcuni stipendi e in alcuni casi del Tfr.
Durante il presidio, convocato con il supporto della Cgil, il
segretario provinciale del sindacato, Francesco Marrelli, ha
ribadito la necessità di un'azione collettiva per scongiurare i
licenziamenti e di avviare subito un tavolo di confronto con le
istituzioni. "Questa crisi non riguarda solo i lavoratori di
Dante Labs - ha dichiarato - ma anche il futuro economico e
sociale dell'Aquila".
La Cgil ha richiesto la revoca della procedura di
licenziamento collettivo e l'uso di ammortizzatori sociali a
sostegno del reddito, ricordando come il settore biotech
rappresenti una risorsa strategica per la città e per la
regione.
Il sindacato chiederà l'intervento degli assessori regionali
Tiziana Magnacca e Roberto Santangelo e del presidente del
Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri. Anche il consigliere
regionale Pierpaolo Pietrucci, presente al presidio, ha chiesto
di aprire subito un confronto.
"Per troppi anni - ha detto Pietrucci - questa azienda che è
stata, e auspichiamo sia e sarà, una speranza per il nostro
territorio, è stata abbandonata dalla politica. La filiera di
governo nazionale, regionale, provinciale e comunale per una
volta si assuma la responsabilità incidendo sul rilancio
aziendale e salvando il posto di lavoro dei dipendenti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA