Sovraffollamento al 180%, carenze
di organico, pochissime professionalità dedicate al trattamento
rieducativo e alla tutela dell'integrità psicofisica.
È questo il quadro emerso dalla visita guidata da Fiammetta
Trisi e Gianluca Di Marzio dei Radicali Italiani nelle carceri
di Pescara e Chieti.
"La situazione nei due istituti penitenziari - dichiarano
Trisi e Di Marzio - appare completamente diversa". I due
istituti ospitano specifiche e differenti tipologie di detenuti:
a Pescara si registra una significativa presenza di detenuti
stranieri, tossicodipendenti e persone affette da problematiche
psichiatriche che non trovano posto nella sezione dedicata alla
salute mentale. A Chieti, invece, è rilevante la presenza di
donne detenute in spazi molto ridotti, oltre a un reparto per
sex offenders.
"Si riscontra anche - spiegano i due - una marcata differenza
riguardo agli spazi per le attività trattamentali: a Pescara
sono numerosi e ampi, sebbene poco utilizzati rispetto al
passato. A Chieti, invece, gli spazi sono ricavati (inventati)
per offrire opportunità di trattamento attraverso le numerose
iniziative formative e di istruzione.
"A Pescara - aggiungono Trisi e Di Marzio - abbiamo
riscontrato un clima esplosivo: non ci è stato possibile
visitare la sezione penale, quasi tutti i detenuti erano chiusi
nelle proprie celle e i pochissimi con cui siamo riusciti a
parlare erano timorosi e spenti. Situazione completamente
diversa nel carcere di Chieti, dove è stato possibile visitare
tutti i reparti e gli spazi di socialità e incontrare
liberamente tutti i detenuti e le detenute, che hanno speso
parole di elogio per il lavoro della Direzione e degli
operatori, i quali, nel rispetto dei ruoli e dell'ordinamento
penitenziario, provvedono prontamente alle loro necessità. Anche
le attività culturali e formative sono fra le più varie, a
conferma del valore rieducativo che il carcere può e deve avere
nel nostro ordinamento costituzionale".
"Riteniamo gravissimo che la Regione Abruzzo da oltre sei
mesi sia priva del Garante regionale dei detenuti. Invitiamo il
Consiglio regionale a eleggere al più presto un nuovo Garante; è
inquietante che i detenuti non abbiano una figura in grado di
vigilare sulle loro condizioni."
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