"Continuiamo a chiedere alla
Regione di tornare indietro: Marsilio deve prendere atto che non
ci sono né i motivi, né - a questo punto - le condizioni
tecnico-procedurali per consentire ai cacciatori di uccidere
quasi 500 cervi". A sostenerlo in una nota sono le associazioni
Lav, Lndc Animal Protection e Wwf commentando la notizia della
sospensione della caccia ai cervi in Abruzzo fino al 7 novembre
decisa dal Consiglio di Stato in accoglimento del loro ricorso
legale.
"È impensabile - affermano le associazioni in una nota -
continuare a giustificare la caccia come soluzione che possa
favorire la convivenza fra i cittadini e gli animali selvatici.
Il nostro obiettivo deve essere quello di cercare alternative
più rispettose per l'ambiente e per gli animali stessi. La
caccia ai cervi rappresenta una soluzione di comodo che ignora
le possibili alternative non violente, a favore della lobby
venatoria".
Lav, Lndc e Wwf sottolineano come, oltre agli ovvi danni
causati alla popolazione di cervi, la caccia rischi di creare
squilibri ecologici importanti in ecosistemi già fragili.
L'eliminazione di esemplari adulti e cuccioli potrebbe avere
ripercussioni sulle dinamiche di crescita e riproduzione della
specie, con potenziali conseguenze a lungo termine sulla
biodiversità locale.
"Ribadiamo l'importanza di considerare gli animali selvatici
non come risorse da sfruttare - aggiungono nella nota - ma come
parte integrante del nostro patrimonio naturale, che va tutelato
e rispettato. Non possiamo permettere che l'interesse di pochi
prevalga sulla salvaguardia della natura e degli animali che la
abitano. L'unica via è quella del rispetto e della convivenza
pacifica".
"Oggi sarebbero dovuti partire gli abbattimenti - concludono
- ma la Regione e gli Atc non erano stati in grado di chiudere
correttamente la procedura di autorizzazione, dimostrando una
evidente incapacità nel gestire questo tipo di provvedimenti.
Questa circostanza la dice lunga sul grado di preparazione del
settore regionale a cui il presidente Marco Marsilio ha voluto
affidare il destino di 469 cervi e più in generale la fauna
selvatica abruzzese".
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