"Se a Pescara c'è un traffico di
cocaina tale che una sola famiglia Rom riesce a mettere a segno
300 cessioni al giorno, incassando ben 20mila euro a settimana,
vuol dire che abbiamo non solo un problema di spaccio di droga,
ma anche di abuso di stupefacenti. Che si trasforma in un
problema di ordine pubblico e di sicurezza". E' quanto dichiara,
in una nota, il capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara,
Roberto Renzetti, annunciando che chiederà al sindaco Masci di
farsi promotore dell'istituzione di un'Unità di Crisi sul
problema droga, anche attraverso il Comitato ristretto dei
sindaci della Asl, coinvolgendo il prefetto. "Da pubblico
amministratore e da medico credo sia imprescindibile, accendere
un focus sulla problematica, riunendo attorno a un tavolo Forze
dell'Ordine, Sanitari e responsabili del Centro per le
Dipendenze della Asl, per monitorare la situazione, verificare i
numeri del fenomeno e allargare il tavolo alle Istituzioni
scolastiche".
Renzetti plaude alle Forze dell'Ordine per la recente
operazione che ha permesso di smantellare un poderoso traffico
di droga. "Ma non posso nascondere la mia preoccupazione -
sottolinea - per quanto quell'operazione ci racconta, ovvero che
a Pescara una sola famiglia Rom chiudeva ogni giorno la vendita
di ben 300 dosi, a 300 utenti-consumatori, residenti o meno,
2.400 vendite a settimana che fruttavano un incasso di circa
20mila euro, un'enormità che non può lasciarci indifferenti se
pensiamo che oggi difficilmente attività commerciali riescono a
battere 300 scontrini al giorno".
"Tradotto: a Pescara non c'è solo un problema di spaccio, ma
di consumo di droga che le Istituzioni non possono ignorare.
Credo sia nostro dovere - prosegue Renzetti - accendere i
riflettori sulla dinamica emergenziale che ruota attorno a tale
consumo di cocaina, individuando il bacino di utenza che si
rivolgeva agli spacciatori, la fascia anagrafica, frequenza e
tipologia di utilizzo. Dati che dobbiamo rintracciare istituendo
una sorta di Unità di Crisi con la presenza delle Forze
dell'Ordine, partendo da quelle che hanno condotto l'ultima
attività investigativa, ma anche i responsabili del Serd e del
Sert, ossia il Servizio della Asl di Pescara che si occupa di
tossicodipendenze e dipendenze in generale. A quel punto
capiremo se occorre coinvolgere le Istituzioni scolastiche o se,
paradossalmente, ci rivolgiamo a una fascia anagrafica più alta
che richiede l'intervento degli Ordini professionali.
Sicuramente non possiamo limitarci a operazioni spot contro il
mondo dello spaccio, interventi sicuramente efficaci, ma che non
rimuovono il problema: il consumatore abituale di droga non
smette di assumere cocaina perché hanno arrestato lo spacciatore
di fiducia, ma cerca il mercato di riferimento altrove. Ed è in
questo frammento temporale che deve inserirsi il lavoro della
pubblica amministrazione, intercettando la domanda e l'utente
per fornire un supporto adeguato, non solo al singolo
consumatore, ma anche alle famiglie spesso vittime di tragedie
che si consumano tra le mura di casa".
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