Le dimissioni di otto consiglieri
del Comune di Carsoli (L'Aquila) hanno provocato questa mattina
la sfiducia del sindaco Velia Nazzarro, comportando l'immediato
avvio della procedura di scioglimento del consiglio comunale e
la conseguente nomina del Commissario prefettizio.
Degli otto dimissionari, quattro facevano parte della
maggioranza: Gianpaolo Lugini (vicesindaco), Gasperina Tozzi,
Simone Di Natale, Luigi Ciccosanti. Dimissionari anche i
consiglieri di minoranza, Federica D'Andrea, Rosa De Rosa,
Domenico Salzetta, Ilaria Di Natale. "Mi dico sorpresa - ha
commentato in conferenza stampa questo pomeriggio Velia Nazzaro
- poiché i consiglieri di maggioranza dimissionari, dopo aver
preteso ed ottenuto la nomina di un assessore e del vice sindaco
a seguito delle elezioni del consigliere regionale e a scapito
della compagine uscita dalle urne, non hanno manifestato ragioni
e motivazioni di contrasto con la politica
dell'amministrazione".
"La sorpresa è ancor più grande - ha detto ancora - se si
considera che le dimissioni in accordo con la minoranza sembrano
suggellare un percorso di intese, a me tenuto 'celato', con quei
consiglieri dell'opposizione più volte sono stati giudicati dai
consiglieri di maggioranza dimissionari del tutto inadeguati e
incapaci a dare un apporto minimamente significativo alla vita
istituzionale".
"La caduta di una amministrazione - ha proseguito il primo
cittadino - la nomina di un Commissario prefettizio sono il
frutto di un atto scellerato e irresponsabile di chi oggi, non
può certo dire di amare il paese. Il sentimento di rivalsa da
parte di chi avverte di non essere stato in grado di incidere,
la paura che si diffonda il giudizio veritiero sulla incapacità
amministrativa di chi, fortunosamente e per pure caso, e non
certo per merito, è asceso ai piani alti della politica
regionale, sono fattori incontrollabili che soltanto la comunità
potrà presto giudicare". Di qui, l'invito al consigliere
regionale Gianpaolo Lugini "a presentare le dimissioni dalla
carica rivestita presso il Consiglio regionale e a capeggiare la
lista (o una delle liste) che vorrà contrapporsi alla prossima
tornata elettorale".
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