"Divieto di vendita finalizzata al
consumo sul posto di qualsiasi genere di bevanda" nel centro di
Pescara dalle ore 24 alle ore 6, a partire da domani, sabato 9
novembre, e fino al 31 gennaio 2025. Lo prevede l'ordinanza 109
firmata oggi dal sindaco Carlo Masci, nell'ambito delle misure
urgenti per ridurre l'inquinamento acustico. La misura si
aggiunge a quella già in vigore che impone agli esercenti di
rimuovere, tutti i giorni della settimana, tavoli e sedie dalle
aree esterne entro le ore 24 per evitare possibili assembramenti
con conseguente incremento del carico antropico.
Le aree in questione sono quelle interessate dal Piano di
risanamento acustico e cioè quella di piazza Muzii, compresa tra
via De Cesaris e parte di via Battisti, quella di via Mazzini,
via Piave e via Battisti (dal civico 1 fino a via Mazzini) e
quella compresa tra via Forti, via Poerio, via Quarto dei Mille
e il tratto di via Battisti tra Piazza Muzii e via de Amicis.
L'ordinanza arriva a seguito della delibera di Giunta dello
scorso 29 ottobre proprio sulle misure relative alla zona
centrale della città, indicate dal Tavolo tecnico istituito nel
2023 che ha proposto una serie di interventi volti a contenere i
rumori tutelando la salute pubblica in caso di superamento degli
stessi, come previsto dal Piano di risanamento acustico.
La misura relativa ai tavoli e alle sede da rimuovere entro
le 24, precisa una nota del Comune, "non incide sulla
somministrazione all'interno dei locali che può proseguire. I
contenuti dell'ordinanza e i nuovi obblighi relativi alla
rimozione di tavoli e sedie (inseriti nei provvedimenti
autorizzativi) - si legge - sono stati già comunicati alle
associazioni di categoria.
"Il ritrovo di una gran numero di persone in ristretti spazi
all'aperto o in prossimità dei locali", si legge nel
provvedimento odierno, è causa di "disagi per i residenti" e di
fenomeni di inquinamento acustico, degrado urbano e abuso di
alcol. Obiettivo dell'ordinanza è quindi quello di "garantire e
preservare il diritto al riposo notturno dei cittadini e, ancor
più in generale, il contenimento del rumore della città".
Nelle scorse settimane, una sentenza del Tribunale ha imposto
al Comune di Pescara di risarcire 68 residenti per un totale di
circa 450mila euro a seguito di un ricorso presentato dai
cittadini che lamentavano l'immobilismo dell'amministrazione
sull'argomento.
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