/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Lunghe attese al pronto soccorso, indagati vertici Asl Pescara

Lunghe attese al pronto soccorso, indagati vertici Asl Pescara

Tra accuse interruzione pubblico servizio e abbandono incapaci

PESCARA, 12 novembre 2024, 11:48

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Inchiesta della Procura della repubblica di Pescara sulle lunghe attese e sui pazienti 'abbandonati' al Pronto Soccorso dell'ospedale del capoluogo adriatico. Sono cinque gli avvisi di garanzia, destinatari l'attuale direttore generale della Asl di Pescara, Vero Michitelli, il suo predecessore, Vincenzo Ciamponi, l'ex direttore sanitario e poi facente funzioni di direttore generale Antonio Caponetti, ora in pensione, il direttore medico ospedaliero Valterio Fortunato e il direttore sanitario della Asl, Rossano Di Luzio. Ne dà notizia il quotidiano Il Centro nell'edizione odierna.
    Le ipotesi di reato sono omissione di atti d'ufficio, interruzione di pubblico servizio e abbandono di persone incapaci. Fine ultimo dell'inchiesta, coordinata dal procuratore Giuseppe Bellelli con il sostituto Gennaro Varone, è comprendere il perché del sovraffollamento del pronto soccorso. La Procura, si legge nell'articolo del Centro, "ha stilato un capo di imputazione dettagliato, facendo sue anche le molteplici criticità segnalate nel tempo dalla responsabile del pronto soccorso, la dottoressa Tiziana Ferrara".
    Per la Procura gli indagati, ognuno nel proprio ruolo, avrebbero mantenuto una "completa inerzia", "rifiutavano il compimento dei doverosi atti del loro ufficio, da adottarsi senza ritardo per ragioni di sanità pubblica".
    Nell'ambito delle indagini sono stati individuati singoli casi di pazienti lasciati ad attendere sulle barelle per giorni prima di essere ricoverati nel reparto di competenza; attese che hanno raggiunto i nove giorni.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza