Entra nel vivo la
raccolta dei marroni a Valle Castellana, area della provincia di
Teramo incastonata tra i Monti della Laga, una particolare
varietà che appartiene alla specie Castanea sativa L. ed è
riconosciuta dalla Regione Abruzzo come Prodotto agricolo
tradizionale (Pat).
Viene coltivato in un ambiente collinare e montano
incontaminato, tra i 500 e i 1.200 metri sul livello del mare. I
castagneti, gestiti con metodi sostenibili, non vengono trattati
con concimi chimici o fitofarmaci. La pianta riceve solo acqua
piovana e sole, mantenendo così la naturale fertilità del
terreno e rispettando i cicli stagionali. Il clima fresco e i
terreni fertili di queste altitudini favoriscono la produzione
di marroni di alta qualità. Un rito, quella della raccolta dei
marroni, che ha una lunga storia di coltivazione, essendo stato
per secoli una risorsa fondamentale per le popolazioni locali.
Nella vallata del Castellano, la cura dei castagneti e la
raccolta dei relativi frutti era pratica diffusa già dal XIII
secolo, come attestato da diverse fonti storiche. Si parte nei
mesi di agosto e settembre quando si effettua la pulitura del
sottobosco, che in passato veniva realizzata manualmente con
falci e falcioni, mentre oggi si utilizzano attrezzature a
motore. La raccolta dei marroni vera e propria inizia a ottobre,
in concomitanza con la Festa della Madonna del Rosario, e si
conclude a inizio novembre. Una tradizione talmente radicata
nella comunità al punto da entrare tra i record; nel comune di
Valle Castellana infatti si trova uno degli alberi di castagno
più grandi e antichi d'Italia: il Castagno di Nardò. Questo
imponente esemplare rappresenta un legame profondo con la
tradizione secolare della coltivazione dei castagneti in
quest'area.
La tradizione ha suscitato la curiosità di 'Uno Mattina' che
domani, mercoledì 13 settembre, lancerà un servizio sulla
raccolta proprio da Valle Castellana. Una giornata tra i monti
abruzzesi dunque per la troupe del programma di Rai Uno. "La
valorizzazione del territorio nasce dalla conoscenza e
consapevolezza di cosa si ha intorno a sé", afferma lo scrittore
Domenico Cornacchia residente a Santa Rufina di Valle
Castellana.
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