Un significativo contributo
nella riscoperta di una pagina quasi dimenticata della storia
italiana: i campi di concentramento fascisti istituiti in Molise
e Abruzzo durante la seconda guerra mondiale. E' il lavoro dal
valore storico-scientifico condotto da Giuseppe Lorentini,
dottorando dell'Università del Molise in Innovazione e gestione
delle risorse pubbliche. Nel cuore delle ricerche vi è il campo
di Casoli (Chieti). Qui Lorentini ha ricostruito la vita
quotidiana degli internati. Un capitolo, fino a poco tempo fa
pressoché sconosciuto al grande pubblico, ma che oggi, grazie al
suo impegno nell'ambito delle attività di analisi, studi e
ricerca sviluppate durante il percorso formativo del dottorato,
e al sostegno dell'Ateneo molisano con la supervisione del
professore Giovanni Cerchia, sta suscitando grande interesse
anche a livello nazionale e internazionale. La ricerca di
Lorentini ha inoltre contribuito a trasformare il campo di
Casoli in un luogo di memoria e di riflessione storica che negli
ultimi anni ha richiamato migliaia di visitatori interessati a
conoscere più a fondo uno dei capitoli più tragici e meno
esplorati del nostro passato recente. Tra i visitatori anche il
presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la cui presenza
ha ribadito l'importanza di mantenere viva la memoria storica
del Paese.
Il giovane dottorando Unimol è stato insignito da Mattarella
del titolo di Cavaliere della Repubblica. Lo scorso 4 novembre a
Chieti ha ricevuto l'onorificenza per il valore del suo lavoro e
la rilevanza dei suoi studi.
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