Arriva dall'opposizione del
Consiglio regionale la proposta di legge che si pone l'obiettivo
di garantire le attività di studio e ricerca nell'ambito delle
terapie integrate per le patologie oncologiche legate al tumore
al seno. Il testo è stato presentato a Pescara in una conferenza
stampa tenuta dai proponenti, il capogruppo Luciano D'Amico e il
vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli, e dalla
consigliera regionale Erika Alessandrini che ha sottoscritto la
proposta di Legge con gli altri consiglieri delle forze
politiche che compongono il Patto per l'Abruzzo.
Sono circa 1.200 gli interventi chirurgici eseguiti lo scorso
anno in Abruzzo per il cancro alla mammella. La patologia
oncologica negli anni sta mostrando una crescita esponenziale:
basti pensare che l'incidenza nella nostra regione si attesta
sui 170 casi ogni 100mila abitanti, contro i 38 registrati
cinquant'anni fa. Un aumento che studi scientifici ed esperti
del settore legano anche a fattori ambientali quali
inquinamento, stile di vita e alimentazione non corretta. Gli
studiosi sono altresì concordi che la parola chiave per
combattere l'incremento dei casi sia la prevenzione: screening
costanti e corretto stile di vita per eliminare il rischio di
insorgenza, ma anche per aumentare il tasso di guarigione e per
evitare formazioni recidive.
"Con questa norma - spiegano - chiediamo che sia garantito
dal 2025 un supporto continuo e strutturato, di circa 50 mila
euro l'anno, al Dipartimento di Medicina e Scienze
dell'Invecchiamento dell'Università degli Studi 'D'Annunzio',
che svolgerà le sue ricerche ponendo il focus sulla prevenzione.
Il Dipartimento avrà così le risorse necessarie per condurre le
iniziative, con l'ausilio di chinesiologi esperti, di attività
fisica adattata alle attività motorie da svolgersi presso le
strutture di pertinenza dell'Università o ubicate nell'ospedale
'Bernabeo' di Ortona, riconosciuta eccellenza abruzzese nella
cura del tumore mammario".
È bene sottolineare che dal novembre 2017, grazie ad una
convenzione tra Università e Asl 2, alle donne con diagnosi di
tumore mammario vengono erogate terapie integrate a supporto
delle terapie convenzionali. Alcune di queste attività sono già
comprese nei LEA e quindi assicurate: counseling sullo stile di
vita e sull'attività fisica, terapia nutrizionale e agopuntura.
Altre, come l'esercizio fisico adattato, fino al 2023 venivano
garantite dalla Asl 2 per mezzo di bandi di sponsorizzazione
rivolti ai privati, che fornivano le risorse necessarie per
stipulare una convenzione tra l'Azienda Sanitaria, che nel
nosocomio di Ortona ospita l'Ospedale della donna, e il
Dipartimento di Medicina e Scienze dell'Invecchiamento
dell'Università degli Studi 'D'Annunzio'.
Gli ultimi due bandi, però - precisano i proponenti della
norma - non sono andati a buon fine, tanto che per buona parte
del 2024 i servizi sono stati garantiti direttamente dalle
liberalità di un'associazione che però non può, e non dovrebbe,
sopperire alla funzione della sanità pubblica. Nasce da qui
l'esigenza di questa proposta di legge che andrebbe a garantire
dei servizi indispensabili di medicina integrata con continuità
ed efficacia attraverso una legge regionale.
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