A 60 anni perde prima il lavoro,
poi la casa. Ora dorme su una panchina, avvolto in un giubbotto
inadeguato al freddo di dicembre, nell'indifferenza di tutti. E'
la storia di un uomo di San Salvo, nel Chietino, raccontata
dall'avvocato Walter Pracilio, che ha deciso di portare
all'attenzione pubblica la vicenda. "Mi sveglio ogni mattina
sperando che qualcosa cambi, ma ogni giorno è solo una nuova
sfida contro l'abbandono", confessa l'uomo a chi, per un attimo,
si ferma ad ascoltarlo.
La storia del 60enne, infatti, è emblema di un problema più
ampio, visto che, come sottolineato dal legale, "le istituzioni
e le organizzazioni umanitarie di San Salvo e della vicina Vasto
sembrano però voltarsi dall'altra parte". Il suo caso diventa
così il "simbolo di un meccanismo inceppato, dove la burocrazia
si trasforma in un labirinto di rimpalli e giustificazioni,
lasciando l'uomo sospeso tra speranze infrante e promesse mai
mantenute".
"Siamo in prossimità delle feste natalizie - afferma
l'avvocato - ma ciò che emerge da questa storia è un quadro
desolante di una società che ha smarrito la sua umanità". Il
60enne, infatti, "rischia ogni notte di morire assiderato, ma
chi dovrebbe aiutarlo sembra incapace di muoversi al di là delle
parole. Abbiamo creato una società mostruosa - osserva Pracilio
- dove la gente è stata prima impoverita, poi perseguitata
fiscalmente e, infine se non è in grado di reggere il passo,
viene dimenticata".
Così quell'uomo "resta ai margini, invisibile agli occhi di
molti, mentre le vetrine di San Salvo si riempiono di luci e
decorazioni natalizie, e le famiglie si preparano a riunirsi per
il calore delle feste. C'è un silenzio assordante intorno alla
sua storia, una vergogna che macchia l'immagine di una comunità
che si definisce solidale - scrive ancora l'avvocato - Questa
non è solo la storia di un uomo, è lo specchio di un fallimento
collettivo. Le sue notti sono sempre più fredde, il suo corpo
sempre più fragile. E mentre il mondo intorno a lui celebra la
speranza, lui - conclude Pracilio - continua a chiedersi se, un
giorno, tornerà il calore di una casa".
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