Dal punto di vista lavorativo,
l'Abruzzo è in una posizione di forte vantaggio rispetto al
Meridione e di lieve svantaggio nel confronto con la media
nazionale.
Lo rileva l'analisi Istat Bes (benessere equo e sostenibile),
il cui aggiornamento relativo al 2024 è stato divulgato dal
Cresa. I tassi di occupazione totale e di mancata partecipazione
al lavoro totali (66,0% e 14,0%) e giovanili (32,7% e 27,5%) e
il numero di giornate retribuite nell'anno (74,5%) si attestano
su valori migliori del Mezzogiorno e lievemente inferiori o in
linea con l'Italia.
Particolarmente elevato il tasso di infortuni mortali e di
inabilità permanente (14,7%, con rispettivamente 4,7 punti
percentuali e 2,7 punti percentuali in più rispetto al Paese e
al Meridione).
I migliori valori dell'occupazione e della partecipazione al
lavoro si osservano nelle province di Chieti e di Teramo, con
quest'ultima che riporta anche i risultati più incoraggianti
della componente giovanile dei due indicatori considerati, ma,
al tempo stesso, anche la minor quota di giornate retribuite.
L'Aquila spicca per la bassa incidenza degli infortuni
mortali e di inabilità permanente (9,7‱). In confronto con il
2019, tutti e sei gli indicatori riportano miglioramenti, anche
maggiori di quelli nazionali.
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