Avvolti dalle
implacabili fiamme che divampano da giorni a Los Angeles, anche
cimeli del grande scrittore di origini abruzzesi John Fante, che
erano custoditi personalmente dalla figlia Victoria nella sua
villa a Malibu, ora ridotta completamente in cenere.
A quanto si apprende non è dato di sapere quali e quanti, ma le
fiamme hanno divorato foto, dipinti e oggetti personalissimi
dell'autore dei celebri romanzi "La strada per Los Angeles",
"Aspetta primavera, Bandini", "Chiedi alla polvere", "Sogni di
Bunker Hill", persi per sempre. La collezione più strettamente
legata alla sua carriera, invece, come manoscritti, contratti e
ricevute ma anche lettere della sua corrispondenza, cartoline,
biglietti e la sua macchina da scrivere, fanno parte
dell'archivio dell'università Ucla a Los Angeles, e sono salvi.
Indenne l'abitazione dell'altro figlio dello scrittore, Jim, a
circa 20 chilometri da una delle zone più devastate dagli
incendi, Pacific Palisades, dove però resta alta l'allerta.
Dello scrittore che Bukowski intitolò il suo "Dio", già da anni
non esisteva più la casa, a Point Dume, promontorio sulla costa
di Malibu, rasa al suolo per far posto ad un'enorme villa ultra
moderna.
Il padre di John Fante, Nicola, emigrò oltreoceano all'inizio
del Novecento, in cerca di fortuna, da Torricella Peligna,
piccolo centro in provincia di Chieti, dove da quasi vent'anni
si celebra ogni estate il genio letterario del personaggio con
il "John Fante Festival".
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