"Avete riaperto una memoria tremenda.
Ad un certo punto i celerini entrarono nel corteo dividendo noi manifestanti dalle famiglie, e lì partì la rivolta al grido di 'Ulià! Ulià'.
So anche chi pronunciò quel
grido. Poi il sangue che scorreva per strada". Mario Di Lorenzo
aveva 17 anni quel 15 marzo 1950, ed è l'ultimo testimone e
ultimo condannato (2 anni e 3 mesi di arresti) degli scontri
dello 'Sciopero alla Rovescia' di Torre de' Passeri, evento che
culminò in arresti e dolorosi processi. Oggi il sindaco della
cittadina abruzzese, Giovanni Mancini, ha inaugurato, nel luogo
degli scontri con carabinieri e celerini, 'Largo Sciopero alla
Rovescia, 16 marzo 1950' a 75 anni esatti da quegli eventi che
hanno segnato la storia del paese, crocevia delle proteste
sociali per 'Pane e Lavoro', titolo del convegno che si terrà
nel pomeriggio e che rievocherà gli eventi. Alla cerimonia
presenti molti eredi dei lavoratori di quel corteo, gli alunni
delle scuole medie di Torre de' Passeri e le istutuzioni.
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