"Non siamo numeri, siamo esseri umani.
La lotta per la stabilità occupazionale e per la giusta
retribuzione non riguarda solo i lavoratori coinvolti, ma anche
la comunità, che merita servizi sanitari di qualità, garantiti
da lavoratori motivati e trattati con il rispetto che meritano".
E' il grido d'allarme che arriva dagli autisti del 118 in
servizio nell'ospedale di Sulmona (L'Aquila), assunti con le
cooperative, che rischiano di rimanere senza stipendio nel mese
di marzo a causa del mancato pagamento da parte della Asl1 dei
servizi resi dalle aziende esterne.
Una "situazione inaccettabile che sta mettendo a rischio non
solo i diritti dei lavoratori, ma anche la qualità dei servizi
sanitari essenziali" scrivono gli autisti in una lettera
indirizzata alla Asl Avezzano Sulmona L'Aquila.
Il rischio,
infatti, è quello di ridimensionare il servizio di
emergenza-urgenza sul territorio peligno. Senza gli autisti
delle cooperative, la Asl potrebbe contare solo sulle tre unità
assunte in pianta organica. Poche per fronteggiare le varie
richieste non solo di intervento, ma anche di trasporto
secondario, dimissioni e assistenza.
"Non vogliamo in alcun modo sminuire l'importanza del lavoro
della cooperativa che, fino ad oggi, ci ha permesso di lavorare
- scrivono nella lettera - Tuttavia, riteniamo che sia arrivato
il momento di valutare soluzioni più dirette e sostenibili, per
il bene di tutti". In primis per quanti prestano quotidianamente
il loro servizio spesso in condizioni di precarietà con impegno
e dedizione e che per questo "merita di essere riconosciuto con
maggiore stabilità e con un rapporto di lavoro più diretto con
la Asl". Un'azienda che, secondo gli autisti, dovrebbe dare il
giusto riconoscimento a chi "in ogni circostanza, ha sempre
garantito la continuità dei servizi sanitari, mettendo a rischio
anche la propria sicurezza" e che invece "continua ad essere
considerato soltanto un numero".
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