"I grani antichi non presentano
alcuna delle modifiche genetiche, al contrario di gran parte
delle colture moderne", così Claudio D'Archivio, delegato della
Delegazioni di Teramo dell'Accademia Italiana della Cucina, nel
corso del convegno 'I cereali autoctoni: tendenze e prospettive'
a Giulianova, nell'agriturismo Bio Core.
Il convegno è stato organizzato dalla delegazione di Teramo
dell'Accademia Italiana della Cucina (AIC) in collaborazione con
l'Università di Teramo e il Parco Gran Sasso e Monti della Laga.
"I grani antichi tendono a offrire più fibre, proteine, vitamine
e minerali rispetto ai cereali industriali e, più ricchi di
antiossidanti, aiutano a combattere l'azione dei radicali
liberi. Contengono meno glutine, sono più digeribili e limitano
lo sviluppo di intolleranze. Inoltre tutelano la biodiversità e
preservano il nostro patrimonio culturale, due degli scopi
promossi dall'Accademia Italiana della Cucina", continua
D'Archivio.
Il convegno è stato moderato dal rettore UniTe Dino
Mastrocola. Tra i relatori il presidente del Parco, Tommaso
Navarra sul 'Il ruolo delle aree protette nella coltivazione dei
grani antichi' e i docenti alla Facoltà di Bioscienze e
Tecnologie Agroalimentari e Ambientali dell'UniTe Giampiero
Sacchetti su 'Utilizzo di farine e grani antichi per la
produzione di pane e pasta di qualità' ed Emilio Chiodo su 'La
coltivazione di grani antichi: opportunità per l'economia e il
marketing del territorio'.
"Era dunque quanto mai opportuno organizzare un convegno,
considerato il legame tra alcune varietà e il nostro territorio,
come il grano Solina, citato in alcuni atti notarili di
compravendita stipulati nel '500 nella Fiera di Lanciano e il
Saragolla, diffuso nel territorio teramano tra XV e XVIII
secolo", conclude D'Archivio.
Al convegno sono intervenuti Nicola D'Auria, coordinatore
territoriale Abruzzo dell'AIC, Jwan Costantini, sindaco di
Giulianova, il vescovo di Teramo-Atri Lorenzo Leuzzi, del
presidente della Provincia di Teramo, Camillo D'Angelo, Emanuele
Imprudente assessore all'Agricoltura della Regione Abruzzo e
Mimmo D'Alessio, vicepresidente vicario dell'AIC.
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