"L'apertura di un fascicolo della
Procura di Pescara in merito alle attività messe in campo da
Regione Abruzzo e Asl per contrastare la recrudescenza del
contagio da Covid-19, certifica la necessità di fare chiarezza
su quello che sta avvenendo sul territorio regionale.
L'esponenziale incremento di casi registrato, tale da mettere
nuovamente le province di Pescara e Chieti in zona rossa,
testimonia la gravità della situazione". Lo dichiara, in una
nota, il capogruppo M5S in Regione Abruzzo, Sara Marcozzi.
"Sono settimane che denunciamo carenze e dubbi sulle azioni
della Giunta regionale per bloccare l'espandersi del virus, a
partire dalle campagne di screening di massa con l'utilizzo di
test rapidi sulla cui affidabilità abbiamo avanzato grossi
dubbi, mai chiariti da nessun esponente della maggioranza. A
questo aggiungo la lentezza della campagna vaccinale. Nonostante
sia proprio il vaccino lo strumento per arrivare, con il tempo,
a bloccare la circolazione del virus, il centrodestra si è
mostrato incapace di rispondere a dovere sia per la
somministrazione vera e propria, visto che l'Abruzzo è in fondo
alla classifica delle regioni nel rapporto tra dosi ricevute e
somministrate, sia nel predisporre la macchina organizzativa".
"Non mi stupisce, quindi - continua Marcozzi - che un filone
di inchiesta riguardi proprio questo tema, per capire se siano o
meno state già vaccinate persone che in realtà non erano
nell'elenco dei soggetti prioritari. Massima fiducia nella
giustizia e nel lavoro che la Procura porterà a termine,
affinché i cittadini abruzzesi possano conoscere tutta la verità
sulla gestione sanitaria della pandemia e perché sia difeso il
diritto alla salute".
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