"L'Ue ormai per taluni settori
produttivi rappresenta il governo della paura e l'angoscia che
ne deriva si legge da tempo sul volto preoccupato dei nostri
agricoltori. Grande è il timore che nonostante una vita spesa
sui campi vengano portati via loro i sogni e la speranza di
poter lavorare la terra". E' l'inizio di una riflessione del
consigliere regionale di Fratelli d'Italia Marco Cipolletti,
affidata a una nota stampa, nei giorni delle proteste degli
agricoltori. "Sono tantissimi i giovani e giovanissimi che, con
grande dignità e amore del proprio mestiere, continuano a
lavorare, pur nella consapevolezza di guadagnare spesso poco o
nulla. Sono agricoltori che spesso spendono più di quanto
guadagnano e ai quali non viene riconosciuto un prezzo che copra
le spese di produzione. Queste decisioni vengono prese
dall'Unione Europea che, attraverso misure insensate, continua a
deprimere le produzioni agro-silvo-pastorali, introducendo
regole sempre più astratte e repressive. Queste norme generano
il paradosso che il grano coltivato in Canada sia più
conveniente di quello coltivato sui nostri territori. Una forma
di dumping, effetto di scelte miopi. Si pensa di preservare
l'ambiente ai danni dell'agricoltura, di considerare il
coltivatore un rischio per la natura e non elemento fondamentale
della sua tenuta".
"Nel nostro Paese si coltivano 1800 vitigni - prosegue
Cipolletti - mentre in Francia solo 200. Possediamo una grande
varietà climatica con una biodiversità inimmaginabile, in un
lembo di terra piccolo se paragonato ad altri Paesi, dovremmo
essere considerati per l'eccellenza delle nostre produzioni e
varietà e non massificati e globalizzati. I campi coltivati con
specie vegetali locali o a rischio di erosione genetica
dovrebbero essere tutelati al pari di musei che sono in grado di
tramandare la cultura: i nostri agricoltori continuano a
tramandare biodiversità. Essi non sono solo imprenditori
agricoli a titolo principale, ma tantissimi uomini che
mantengono le terra pure essendo impiegati in altre attività
prevalenti. Questa non è una protesta contro il governo, questo
è un grido di aiuto della terra attraverso l'uomo che ne è parte
integrante".
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