Un confronto fra tecnici
sulla tutela della flora e della vegetazione in Italia e in
Europa e sulle prospettive di tutela e sviluppo offerte dalla
Direttiva Habitat (43/92/CEE): è quello che si è tenuto ieri a
Lama dei Peligni (Chieti), nella sede del Parco Nazionale della
Maiella che ospita il Giardino Botanico "Michele Tenore". Il
luogo è stato scelto perché nel paese si trova anche il Centro
di conservazione della Biodiversità vegetale per l'Abruzzo, con
la Banca del Germoplasma (Maiella Seed Bank), dedicato alle
attività di conservazione ex situ di specie selvatiche, rare o
minacciate di estinzione ed endemiche, di varietà locali e
popolazioni di interesse agricolo e dei progenitori selvatici
delle specie coltivate.
Qui si conservano le specie vegetali selvatiche di importanza
comunitaria (allegati II - IV direttiva 92/43/CEE) all'interno
delle aree Natura 2000 incluse, in particolare, nei 4 Parchi
dell'Appennino centrale: Maiella, Abruzzo Lazio e Molise
(Pnalm), Gran Sasso e Monti della Laga, Sirente Velino, ma non
mancano entità legate ai fragili ambienti costieri e collinari.
Ad esempio, con il progetto Floranet Life, di cui il Parco
della Maiella è stato capofila, il miglioramento della Rete
Natura 2000 si è ottenuto sia attraverso la conservazione dei
semi sia con la riproduzione vivaistica (attraverso cui sono
state condotte poi le azioni di restocking e reintroduzione)
delle specie vegetali più rare dell'appennino Centrale, tra cui
la Scarpetta di Venere (Cypripedium calceolus), l'Adonide
ricurva (Adonis distorta) e l'Androsace di Matilde (Androsace
mathildae). Inoltre, nella Banca del Germoplasma, sono
custodite, ad esempio, varietà recuperate come la Patata
"Sessanta dei Monti Pizzi", il grano duro "Marzuolo", i Fagioli
"40 giorni" e "a caffe' ", mantenuti anche in coltivazione nelle
aziende Custodi del Parco.
All'appuntamento di ieri, alla vigilia della Giornata Europea
dei Parchi 2023 che si celebra oggi e inserito nella rassegna
"Park to park" per festeggiare i cento anni compiuti dal Parco
nazionale del Gran Paradiso e dal Parco nazionale d'Abruzzo
Lazio e Molise, hanno partecipato, accanto al sindaco di Lama
dei Peligni Tiziana Di Renzo, i presidenti degli altri tre
parchi abruzzesi, Lucio Zazzara per il Parco nazionale della
Maiella, Francesco D'Amore per il Parco regionale Sirente
Velino, Tommaso Navarra per il Parco nazionale Gran Sasso e
Monti della Laga.
Interventi anche dei direttori del Parco della Maiella
Luciano di Martino, del Pnalm Luciano Sammarone, del Parco del
Gran Paradiso Bruno Bassano, dell'agronoma Beti Piotto, che ha
presentato la sua pubblicazione "Un seme: un Mondo dentro il
Mondo", dell'etnobotanico Aurelio Manzi su "La biodiversità
delle montagne abruzzesi: opportunità economica", di Elena Sico,
direttore del Dipartimento Agricoltura presso la Regione
Abruzzo, e di Serena Ciabò, responsabile Ufficio Parchi e
Riserve presso la Regione Abruzzo.
La proficua giornata ha visto anche un confronto diretto dei
tecnici delle aree protette, intervenuti sulle tematiche della
Valutazione di Incidenza Ambientale quale strumento
indispensabile per la conoscenza degli impatti di piani, opere e
progetti nei siti di presenza delle specie e degli habitat della
direttiva 43/92/CEE, propedeutica al rilascio dei nulla osta ed
eventualmente dei dinieghi; il confronto è stato particolarmente
utile anche per le differenze territoriali di Alpi e Appennini.
E' stato, poi, presentato il progetto Biocromie che,
sviluppato insieme all'azienda Enchroma, produttrice di occhiali
per daltonici, ha posto l'attenzione sulla necessità delle
conoscenze floristiche per la ricerca artistica e medica dei
colori in natura; l'azienda ha donato ai giardini botanici del
Parco della Maiella alcune paia di occhiali per daltonici, a
disposizione gratuita per la visita.
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