I risultati dell'indagine
sull'animale morsicatore di Vasto (Chieti) rivelano che si
tratta di un lupo femmina. E' quanto emerge dalle indagini
genetiche fatte da Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e
la Ricerca Ambientale. Dopo il corso di formazione, promosso dal
direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl Lanciano
Vasto Chieti dal dottor Giuseppe Torzi, tenuto presso l'ospedale
'San Pio' di Vasto da tecnici del 'Wildlife Research Center' del
Parco Nazionale della Maiella, con il contributo del dottor
Rosario Fico, già responsabile del Centro di Referenza nazionale
per la Medicina Forense Veterinaria, il personale medico del
Pronto Soccorso diretto dal dottor Augusto Sardellone è riuscito
a prelevare il Dna attraverso un tampone sulle ferite provocate
dall'animale a una ragazzina di 11 anni e a consegnarlo in tempo
reale al Servizio Veterinario del Parco.
Il campione è stato immediatamente stoccato e trasportato
garantendo il rispetto assoluto della catena del freddo,
processato in pochi giorni, in via d'urgenza dal laboratorio di
genetica Ispra, che ha riaperto eccezionalmente proprio per la
giusta attenzione rivolta al caso di Vasto.
Ulteriori approfondimenti saranno ora condotti confrontando
il campione già prelevato con un campione di escrementi che ieri
lo staff del Parco, in collaborazione con la Polizia Provinciale
di Chieti, è riuscito a prelevare nei pressi dei luoghi degli
ultimi avvistamenti e che è ragionevolmente riconducibile
all'animale responsabile.
Il dato genetico conferma quanto già riferito dai veterinari
e biologi del Parco della Maiella nelle ultime due riunioni del
tavolo tecnico, nelle quali erano stati presentati i risultati
di una comparazione morfologica e un'accurata distinzione tra
l'animale 'target' e altri lupi presenti nei territori oggetto
di studio. Ulteriore elemento, questo, che sottolinea come il
caso di Vasto sia degno di notevole attenzione rispetto alle
possibili evoluzioni dell'interfaccia tra lupi e attività
antropiche e come sia ora oltremodo necessario proseguire il
lavoro avviato da tecnici di consolidata esperienza nel
monitoraggio e nelle attività di cattura del lupo, al fine di
garantire il più rapidamente possibile la rimozione dell'animale
aggressore dal territorio e il suo trasferimento in un'area
faunistica, così come previsto dall'autorizzazione in deroga
rilasciata dal ministero dell'Ambiente, su parere tecnico di
Ispra.
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