La Sezione di Teramo del Club
Alpino Italiano (Cai) annuncia il cambio di denominazione della
via ferrata "Brizio" in "Ferrata dei Ginepri". La decisione,
presa all'unanimità durante l'ultimo Consiglio Direttivo, è il
risultato di una riflessione sviluppatasi nel tempo. La
modifica, si legge in una nota del Cai, deriva da una vicenda
storica legata all'applicazione delle leggi razziali durante il
periodo fascista. All'epoca, l'ex presidente della Sezione di
Roma, Guido Brizio, seguendo le direttive del Cai, che nel
frattempo era stato ribattezzato Centro Alpino Italiano, espulse
i soci non ariani, incluso Enrico Iannetta e sua moglie Agnese
Ajò. La via ferrata, creata per agevolare l'accesso agli
alpinisti che volevano scalare il Corno Piccolo dal versante
aquilano a quello teramano del Gran Sasso, era stata
originariamente dedicata proprio a Brizio negli anni '50.
"Pochi sono a conoscenza del fatto che fu successivamente
acquisita dalla Sezione Cai di Teramo intorno alla metà degli
anni '90 - spiega Luigi Pomponi, presidente della Sezione - La
via ferrata si trova sul versante ovest del Corno Grande e
conduce dalla Sella del Brecciaio alla Sella dei Due Corni,
passando sopra il Vallone dei Ginepri".
Grazie a un finanziamento della Regione Abruzzo e su
indicazione del Cai Abruzzo, l'Ente Parco Gran Sasso - Monti
della Laga ha effettuato lavori di manutenzione e messa in
sicurezza delle vie ferrate presenti nel massiccio.
La nuova denominazione, "Ferrata dei Ginepri", sarà celebrata
con una semplice cerimonia in cui verranno posizionate le targhe
segnaletiche ai due imbocchi della via ferrata.
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