L'alta moda di Parigi propone passerelle sul tema animali. Ma niente a che vedere con la sfilata di Schiaparelli che ha attirato un vespaio di polemiche sui social, per aver fatto sfilare teste di peluche sugli abiti, molto simili a quelle reali di un leone, di una lupa e di un leopardo.
Il punto di partenza di tutto questo è stato l'appartamento parigino di Gabrielle Chanel, al 31 di Rue Cambon. Una location museale, in cui la direttrice creativa della maison Virginie Viard, ha portato l'artista Xavier Veilhan all'inizio del loro lavoro. Un appartamento dov'è conservata una raccolta di oggetti appartenuti alla grande creatrice di moda: sculture, disegni raffiguranti leoni, fa, cervi, uccelli e cammelli. "Per la sua terza partecipazione alla presentazione della nostra sfilata - spiega la direttrice creativa della maison - ho chiesto a Xavier di reinterpretare il bestiario dell'appartamento e d'incorporare il suo. L'intero universo del ricamo della collezione è rivolto verso il mondo animale". Così, ricamati su corti e giovanili tailleur di tweed e su soprabiti, gattini, cagnolini corgi, conigli e rondini condividono la passerella con le camelie, fiori emblematici della maison. La scenografia di Alexis Bertrand, simula una piazza di paese, che si prepara a una parata festosa. Undici animali monumentali realizzati in legno, cartone e carta creati da Xavier Veilhan nascondono i modelli, e poi li aprono per farli sfilare. "Mi piace quando il meraviglioso irrompe e il corso degli eventi viene interrotto" spiega Viard. L'abito Chanel punta al corto, più disinvolto e adatto alle giovani clienti, ma prende a prestito i suoi codici dalle uniformi femminili delle sfilate e degli spettacoli. Cappello a cilindro, fiocchi cravatta, guanti bianchi, stivali stringati, mantelle di raso, gonne plissettata, giacche doppiopetto, frac, smoking, camicie, paillettes, shorts corti, sottogonne: è nella poesia delle majorettes che Virginie Viard trova la nuova ispirazione. Minidress e tute tutti lavorati con leggerezza e raffinatezza, sovrapposizioni, trasparenze, balze, pieghe, spalline sottili e pizzi ridipinti, sono realizzati materiali preziosi come tulle di seta, taffetà, organza, crêpe di georgette e pizzo chantilly. Le silhouette evocano un mondo ancora affollato di carrozze, infatti sfilano anche livreee e mantelle. I cenni storici si spingono fino al Settecento e si leggono sulle maniche a tre quarti di alcuni tailleur che finiscono con uno sbuffo di tweed. Un salto temporale ci porta nell'Art Déco con i ricami di pailettes colorate, mentre le linee ad A dei mini dress bouclé fanno eco agli anni Sessanta. E come in ogni bella storia, la collezione termina con la sua fata, che in questo caso chiude la sfilata, ma è un abito da sposa ricamato con rondini. Nel parterre, Tilda Swinton è arrivata alla sfilata vestita con un bomber della maison tutto di paillettes e pantaloni neri di raso. Un look che ha messo in risalto ancora una volta la grande personalità dell'attrice. Tra le altre star della prima fila Charlotte Casiraghi e Marion Cotillard.