Dopo tanta gavetta in Italia, "ti rendi conto che oltre un certo tetto di preparazione ed esperienza non puoi andare, soprattutto per mancanza di fondi. Per crescere e poter vedere i frutti del mio lavoro bisogna ancora partire e andare all'estero". Lo dice con grande consapevolezza Francesca Natale, romana, character art director, quindi creatrice del look nella versione in 3d degli scatenati protagonisti di Angry Birds - Il film di Clay Kaytis e Fergal Reilly, ispirato dal videogioco-fenomeno della Rovio, che dopo il debutto al Taormina Film Festival, esce il 15 giugno in 530 sale con Warner. (di Francesca Pierleoni)
"Ho cercato di capire quante donne siano arrivate al mio ruolo in una produzione ad alto budget, e non ne ho trovata nessun'altra ad oggi - spiega Francesca Natale -. Oggi infatti sto ricevendo molte mail da ragazze che mi chiedono consigli, una cosa molto bella". Per lei, studi classici e formazione da illustratrice, dopo la gavetta' italiana, tra serie animate per Mediaset e Mondo tv il trasferimento in Canada è arrivato nel 2007. Con all'attivo artwork per Laika Ent, Passion Pictures London, Reel Fx (The Book of Life) Disney Junior, 20th Century Fox and Universal Pictures, ha partecipato alla selezione per Angry Birds con altri designer di tutto il mondo "e mi hanno scelta. Sono stata molto fortunata, i produttori mi hanno lasciato carta bianca, non avevo nessun tipo di vincolo o restrizione dal punto di vista grafico".
Considerando il punto di partenza, le forme geometriche del videogioco (scaricato dall'uscita oltre tre miliardi di volte) "dove gli uccelli protagonisti non sono identificabili come specie, era importante rendere tutti gli animaletti caratteri reali, vitali, familiari, riconoscibili, concentrandoci molto sulle loro espressioni, che volevamo fossero più umane possibili". Nel divertente incontro/scontro fra gli abitanti di un'isola di uccelli che non sanno volare (a parte Grande Aquila), guidati dall'irascibile Red e maiali verdi tanto simpatici quanto 'mascalzoni', "i nostri animali sono diventati creature antropomorfe, capaci di vivere le più diverse situazioni". Questo primo film, che ha già incassato nel mondo 320 milioni di dollari, "è stato utilizzato come base narrativa per una serie di avventure... per quanto non ci sia ancora l'annuncio ufficiale di un sequel. Io comunque continuerò a lavorare ancora con loro anche su progetti originali".
L'animatrice però ha anche un'idea per un film animato destinato agli adulti: "Ci lavoriamo da anni io e mia sorella sceneggiatrice. Si intitola Free Style, sarebbe una sorta di inferno di Dante pulp ambientato tra Napoli, Roma e alcune città del nord. Ma è più facile che diventi prima una graphic novel, per creare attenzione. Oggi lo spazio dell'animazione per adulti è molto piccolo, anche in America si pensa quasi esclusivamente a quella per famiglie, perché fa vendere più biglietti". E per le donne com'è la situazione nell'animazione? "Come in tutti i campi, si fanno ancora delle differenze, soprattutto nei salari... ma le cose stanno cambiando. La Disney, ad esempio, ha aderito all'iniziativa di 'Women in Animation', che punta entro il 2025 ad avere nell'industria dell'animazione il 50% di uomini e il 50% di donne".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it