(ANSA) - ROMA, 15 SET - Obiettivo minimo: prelevare circa
612mila cinghiali nel 2024, con un incremento di oltre il 96%
rispetto alla media degli abbattimenti tra il 2019 e il 2021. Lo
prevede il 'Piano Straordinario di catture, abbattimento e
smaltimento dei cinghiali e Azioni Strategiche per
l'Elaborazione dei Piani di Eradicazione della Peste Suina
Africana'.
"Le Regioni dovranno ora applicarlo, garantendo il
raggiungimento degli obiettivi. Si sono già attivate per
costituire i Got, o Gruppi operativi territoriali, che sono
delegati ad applicare il piano sul territorio. Contiamo di
renderli tutti operativi entro un mese", spiega all'ANSA il
Commissario Straordinario Vincenzo Caputo, che ha messo a punto
il piano della validità quinquennale (2023-2028).
La prima delle azioni strategiche è la ricerca attiva di
carcasse di animali infetti e il monitoraggio epidemiologico. La
seconda prevede il depopolamento dei cinghiali, che oggi sono
circa un milione e mezzo, tramite cattura e abbattimento,
mirando al rafforzamento della filiera delle carni di questi
animali, prevedendone in alcuni casi anche la destinazione
benefica. Dei 612.000 abbattimenti, 113.000 devono essere
effettuati solo in Toscana, 58.000 in Piemonte, 52.000 in Emilia
Romagna, 48.000 nel Lazio, 44 mila in Umbria, 43.000 in
Calabria, 42.000 in Liguria, 38.000 in Campania, 27.000 in
Lombardia e Basilicata, 28.000 in Abruzzo, 13.400 in Veneto,
10.500 in Molise, 9.500 in Sicilia, 9.100 in Friuli Venezia
Giulia, 4.000 in Puglia, 2.000 in Valle D'Aosta, 1.500 a Trento.
La terza azione è l'applicazione di misure di biosicurezza
negli allevamenti dei suini per evitare il diffondersi del
virus. La quarta è il posizionamento di barriere preventive
nell'ottica del contenimento delle popolazioni infette a
protezione di territori ad alta densità di allevamenti
intensivi. Quest'azione prevede anche l'indicazione alle Regioni
di dotarsi di attrezzature per la verifica della presenza dei
cinghiali sul territorio, come droni, fototrappole e telecamere.
Quinta azione è una corretta gestione dei rifiuti per
impedire ai cinghiali selvatici di trovare fonti di
sostentamento nei centri urbani e vicini agli allevamenti di
suini. L'ultima prevede la messa a punto di metodi alternativi
per il contenimento della specie, così da ottenere il
depopolamento in maniera non cruenta. (ANSA).
Parte il piano sulla peste suina, prevede 6 azioni per 5 anni
Notificato alle regioni. Prelievo di 612.000 cinghiali nel 2024