BRUXELLES - Resta in alto mare il dibattito, ancora non concluso, sulla revisione del bilancio comunitario. Fonti europee spiegano che i Paesi del Nord - dai Baltici alla Germania, dall'Olanda alla Danimarca - hanno reiterato le loro riserve sulla proposta avanzata dalla Commissione di aumentare i fondi non solo sull'Ucraina ma anche su altri dossier, dalla migrazione alla transizione tecnologica.
La tesi dei 'frugali', si sottolinea, è riassumibile così: è controproducente che l'Ue metta nuova liquidità sul mercato con gli attuali tassi di interesse quando ci sono ancora dei fondi da spendere o, in alternative, si potrebbero trasferire risorse da un dossier ad un altro. La Danimarca, a supporto di questa tesi, ha portato un documento secondo il quale sarebbero 16 i miliardi ancora non spesi nelle casse dell'Ue. La proposta della Commissione è quella di aumentare il budget con 50 miliardi a favore dell'Ucraina, 15 a favore della migrazione e 10 per la piattaforma Step per ovviare ai costi della transizione.
La proposta ha l'appoggio di diversi Paesi, tra cui l'Italia. "Quasi tutti", viene sottolineato, sono concordi solo sull'aumento dei fondi a favore di Kiev, con l'eccezione di Ungheria. Ma su migrazione e fondi all'industria tecnologica l'accordo è lontano. Il problema, sottolinea una fonte diplomatica nordeuropea, "è che chi sostiene questa proposta vuole risparmiare sul bilancio nazionale".
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