(di Michele Esposito)
(ANSA) - BRUXELLES, 03 OTT - E' iniziato sul Venezuela, si è
ripetuto sul Medio Oriente, potrebbe emergere sui voti sui
commissari designati: il Ppe sta "pericolosamente" ammainando il
cordone sanitario verso i gruppi sovranisti. A lanciare
l'allarme, alla vigilia della settimana della Plenaria a
Strasburgo, è il gruppo dei Socialisti europei.
"Il Ppe mantenga una visione lontana da chi vuole la
destabilizzazione dell'Ue e della Commissione e torni a un
accordo con le forze centriste e europeiste", è il messaggio
recapitato dai Socialisti.
Che il Ppe sfruttasse le maggioranze variabili - a volte con
gli altri gruppi filo-Ue, altre con le destre anche estreme - è
un sospetto che, all'Eurocamera, era emerso già nei giorni del
voto per la conferma di Ursula von der Leyen. L'ingresso dei
Verdi in maggioranza non ha attutito un timore che, anzi, con la
scelta di dare la vicepresidenza esecutiva a Raffaele Fitto, tra
socialisti e liberali è andato a acuendosi.
Il tema è che, ora, ci sono già due indizi chiari di una
possibile strategia dei Popolari. Nella scorsa Plenaria,
infatti, Manfred Weber e i suoi hanno scelto di votare con Ecr e
Patrioti sul non riconoscimento della vittoria elettorale di
Nicolas Maduro. Nella formazione dell'agenda, in conferenza dei
presidenti, l'asse si è riformato sul Medio Oriente, eliminando
qualsiasi riferimento a Gaza nel titolo del dibattito sulla
crisi in Libano e Medio Oriente. Ma da qui in avanti, per i
Socialisti e i Liberali, il doppio forno del Ppe potrebbe essere
ancora più letale: contribuendo alla maggioranza di 2/3 per il
via libera a commissari designati poco graditi a S&D o su temi
come il Green Deal, dove la posizione dei Popolari è spesso
apparsa più vicina a quella delle destre che a quella dei Verdi.
E dal punto di vista numerico, il trittico Ppe-Ecr-Patrioti è
difficilmente battibile in Aula.
L'ingresso di Ecr nelle posizioni apicali della Commissione,
nel frattempo, continua a non essere digerito tra i socialisti.
E, viene spiegato, anche l'incontro con l'Alto Rappresentante Ue
in pectore, Kaja Kallas, ha lasciato più di un malumore. Dal
canto loro gli eurodeputati di S&D assicurano che nell'esame ai
candidati commissari opereranno con rigore ma senza pregiudizi.
Le audizioni dureranno in media tre ore, con un possibile
supplemento di un'ora e mezzo. Votano solo i coordinatori dei
gruppi. Ma se il quorum dei 2/3 (calcolato sulla base dei numeri
dei gruppi nella commissione competente, non in Plenaria) non
viene raggiunto, allora a votare, a scrutinio segreto, sarà
tutta la commissione e la maggioranza necessaria in questo caso
è semplice.
Prima di arrivare alle audizioni (dal 4 al 12 novembre) i
commissari designati devono avere il timbro della commissione
Affari Giuridici, che valuta possibili conflitti di interessi. E
il dibattito si è fatto già incandescente. La commissione ha
chiesto a dieci candidati su 26, tra i quali Fitto, ulteriori
chiarimenti, che arriveranno nei prossimi giorni. Per l'M5S e
tutta la Sinistra Ue, tuttavia, le nuove norme rendono il
controllo molto parziale. "E' una barzelletta", è la protesta di
The Left. (ANSA).
>>>ANSA/Allarme dei Socialisti, 'Ppe fa patti con i sovranisti'
Il Pe chiede chiarimenti sui redditi a 10 candidati, anche Fitto