Piemonte

Kusturica, dobbiamo difendere l'arte e le nostre radici

Il regista a Torino per il nuovo festival letterario Radici

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 03 NOV - Il regista serbo due volte Palma d'Oro a Cannes Emir Kusturica, che con Underground ha raccontato la guerra civile che ha insanguinato l'ex Jugoslavia, rende omaggio nel suo ultimo libro al Premio Nobel per la Letteratura Peter Handke, andando alle radici dell'odio che ha lacerato quel lembo d'Europa sul finire del Novecento. A Torino per il nuovo festival letterario Radici diretto da Giuseppe Culicchia, Kusturica ha presentato il nuovo romanzo - L'angelo ribelle - partendo proprio dalle radici: "strumento fondamentale - ha sottolineato - per cercare di sopravvivere".
    "Se tu cadi da un ponte nell'acqua gelida di un fiume - ha esemplificato Kusturica - la cosa migliore che ti possa capitare è la fortuna che ci sia nelle vicinanze un albero e abbia una qualche radice a cui aggrapparti, e che questa radice sia abbastanza forte da permetterti di sopravvivere. Potresti sempre morire, ma certamente avresti più probabilità di farcela.
    Parlando delle radici balcaniche, o anche di quelle italiane, sono molto ottimista. Perché finché non avranno inventato un sistema per cancellarci la memoria e metterci qualcos'altro nella testa - per esempio per far dimenticare agli italiani chi era Michelangelo - possiamo stare tranquilli".
    "Sono ottimista - ha spiegato il regista - perché un italiano non può dimenticare il passato che Michelangelo rappresenta.
    Così non può accadere che da Wall Street o da Davos ci dicano cosa fare, né che ci cancellino questa memoria che dobbiamo curare e mantenere, combattendo per la sopravvivenza di personalità come i vari Veronesi, Garrone, Sorrentino. Ma non dobbiamo combattere non solo per i noti - ha avvertito - ma anche per gli ignoti: bisogna impegnarsi per creare un ambiente che sia fecondo all'emergere dei nuovi artisti. In ogni caso sono molto ottimista per il futuro, proprio grazie anche a ciò che è stato, alle radici che abbiamo in un passato ricco di personalità straordinarie che non possiamo dimenticare". (ANSA).
   

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