Sei persone, tra professionisti e un magistrato della sezione Fallimentare del Tribunale di Brindisi, sono state arrestate dalla guardia di finanza per accuse di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari. Tre presone sono state portate in carcere e altre tre ai domiciliari. L'inchiesta è coordinata dalla procura di Potenza. Il procuratore, Francesco Curcio, si trova ora in tribunale, a Brindisi. In corso ci sono perquisizioni. Il magistrato arrestato è Gianmarco Galiano (giudice civile) in carcere. Ci sono 21 persone indagate, tra cui altri due magistrati.
Gli altri arrestati e portati in carcere, oltre al magistrato Gianmarco Galiano, sono Massimo Bianco, imprenditore e Francesco Pepe Milizia, commercialista. Ai domiciliari invece sono l'avvocato Federica Spina, l'imprenditore Francesco Bianco, e la presidente dell'ordine degli ingegneri di Brindisi, Annalisa Formosi. Altri due magistrati risultano indagati a piede libero: si tratta di Francesco Giliberti e Giuseppe Marseglia, di Bari. Sono 21 in tutto le persone indagate.
Avrebbe incassato parte dei risarcimenti concessi dalle assicurazioni in giudizi civili, il giudice Gianmarco Galiano. Si parla di una causa del 2007 sulla morte di una ragazza di 23 anni, e di un giudizio riguardante un bambino nato con traumi permanenti per colpa medica. Nel primo caso 300mila euro sarebbero stati messi a disponibilità del giudice attraverso il conto intestato alla suocera, indagata a piede libero. Nel secondo si tratta di 150mila euro.
Il gip di Potenza ha disposto il sequestro preventivo di 1,2 milioni di euro nell'ambito dell'inchiesta che riguarda il giudice civile Gianmarco Galiano, in servizio a Brindisi e condotto in carcere questa mattina. Il magistrato avrebbe ricevuto denaro sui propri conti correnti e avrebbe potuto acquistare una masseria con soldi ricavati dalla gestione illecita di procedimenti civili. Avrebbe gestito imprese agricole e agrituristiche, gestito bed and breakfast. I soldi sarebbero finiti sul conto corrente della suocera, che risulta indagata a piede libero per riciclaggio. Ai domiciliari anche la ex moglie, del giudice Federica Spina, che sarebbe stata nominata patrocinante legale nelle cause finite sotto la lente degli investigatori. E in un caso sarebbe stata nominata "dai presunti corruttori come erede testamentaria". Galiano avrebbe inoltre ricevuto sponsorizzazioni fittizie o gonfiate per la sua barca a vela (che era falsamente nella disponibilità di associazioni sportive) da parte dell'azienda Soavegel, dell'imprenditore Massimo Bianco, in cambio di tutela giudiziaria in alcuni procedimenti civili pendenti dinanzi al Tribunale di Brindisi. L'inchiesta è partita da alcune perquisizioni eseguite nel luglio del 2017 nello studio del commercialista Oreste Pepe Milizia, accusato di essersi prestato a scrivere le motivazioni di sentenze tributarie per conto di Galiano, giudice della commissione tributaria regionale della Puglia. Galiano avrebbe inoltre conferito incarichi per 400mila euro ai suoi "amici" professionisti.