(ANSA) - TAORMINA (MESSINA), 22 LUG - La storia delle Rocce, il complesso turistico che si affaccia sullo splendido mare di Taormina, "ripete misteriosi immobilismi - scrive il giornalista Giovanni Pepi - che in Sicilia, talora o spesso, confliggono con la bellezza". Prima ritrovo per le vacanze dei dipendenti della Regione, poi tempio della dolce vita, albergo frequentato dalle star del cinema mondiale, dalla Milo alla Taylor, dalla Kelly alla Hepburn.
La preapertura castelmolese è il simbolo del lavoro che vogliamo strutturare tra la zona jonica del messinese, la Valle dell'Alcantara e il Parco dell'Etna, un cammino nel segno dell'arte contemporanea e della condivisione".
Impressioni analoghe a quelle provate da Giovanni Pepi con gli scatti realizzati durante la sua visita alla struttura: "Alle Rocce ho fotografato il conflitto tra il degrado e la bellezza. Cerco sempre l'aspetto inedito della realtà, quel gioco di luci e ombre che resta celato ad uno sguardo distratto.
Da ogni stanza buia di queste case a strapiombo sul mare, una finestra mostra il silenzioso duello tra la vegetazione e la negligenza dell'uomo. Il progetto artistico di Antonio Presti farà nuovamente affiorare la magnificenza da un luogo sottratto per troppo tempo alla collettività". La mostra Incantesimo di Giovanni Pepi, che resterà aperta al pubblico tutti i giorni della settimana (orari 10.30-21) per l'intera durata della stagione estiva con ingresso libero, può contare sulla presentazione dello scrittore Roberto Gervaso.
Arte: Antonio Presti strappa al degrado Le Rocce di Taormina
Progetto mecenate per recupero struttura e mostra foto Pepi