Tutti sapevano che stava trascorrendo la sua latitanza all'estero e lui non ne faceva mistero, tanto che anche nelle ultime settimane, come da mesi ormai, postava video sui suoi canali social continuando a proclamarsi innocente e vittima di errori giudiziari e ad attaccare i pm milanesi e romani che si erano occupati di lui negli anni.
Una latitanza che è durata quasi un anno e mezzo, quella di Danilo Coppola, l'ormai ex protagonista della stagione dei "furbetti del quartierino", come la definì Stefano Ricucci quasi vent'anni fa. Lunedì sera, infatti, gli agenti del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia e dell'Interpol lo hanno arrestato ad Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, dove era, pare, in "gita turistica", mentre da tempo ormai viveva a Dubai.
Coppola, romano di 56 anni che era stato ribattezzato "er cash" all'inizio della sua carriera di immobiliarista e che all'epoca ben nota delle scalate bancarie patteggiò 8 mesi per il caso Antonveneta, è stato bloccato sulla base di un mandato d'arresto internazionale emesso dal pm di Milano Adriana Blasco dell'Ufficio esecuzione guidato dall'aggiunto Eugenio Fusco.
Provvedimento scaturito dalla condanna definitiva a 7 anni del primo luglio 2022 per tre diversi episodi di bancarotta fraudolenta: i fallimenti del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima spa e di Porta Vittoria spa, quest'ultimo dichiarato il 15 settembre 2016, lo stesso anno in cui venne arrestato. Passò, poi, ai domiciliari per i problemi di claustrofobia che aveva in cella.
Era stato condannato in primo grado il 24 febbraio del 2018, a seguito dell'inchiesta dei pm milanesi Mauro Clerici e Giordano Baggio (ora alla Procura europea) e del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf. Verdetto confermato in appello nel febbraio 2020 e diventato definitivo nel 2022, dopo il rigetto della impugnazione della difesa in Cassazione.
La pena definitiva era di 7 anni, poi ridotta a 6 anni, 2 mesi e 12 giorni considerando il periodo già trascorso tra carcere e domiciliari in fase cautelare. A cui sono stati aggiunti, poi, stando al mandato d'arresto eseguito, tre mesi per una condanna per diffamazione a Bergamo. Mentre in corso per lui ci sono altri due processi a Milano: uno per nuove ipotesi di bancarotta e un altro per tentata estorsione sul caso Prelios.
"Coppola è tranquillo", ha spiegato l'avvocato Gaetano De Perna, il quale ha sentito "un collega degli Emirati" che lo sta assistendo là. "Noi crediamo fortemente nella sua innocenza - ha aggiunto il legale - tanto che stiamo pensando di chiedere la revisione del processo". Il difensore ha chiarito che è stato "fermato in un centro commerciale ad Abu Dhabi mentre stava facendo la spesa, perché là hanno le telecamere con riconoscimento facciale". Ora, ha proseguito, "è in stato di fermo a Dubai ma non in carcere, in una struttura abbastanza confortevole e deve essere sentito dal magistrato".
L'avvocato non ha escluso che, prima della definizione del procedimento di estradizione, Coppola potrebbe essere "rilasciato anche su cauzione". Nei mesi scorsi, tra l'altro, era stato "ricoverato negli Emirati per un problema di salute".
Adesso, comunque, spetterà al ministero della Giustizia inoltrare la richiesta di estradizione. Negli ultimi tempi i rapporti tra Italia e Emirati in tema di collaborazione giudiziaria sono migliorati e si sono intensificati: prima di Coppola, ad esempio, era stato arrestato, nel 2021, Raffaele Imperiale, ritenuto uno dei più importanti narcotrafficanti al mondo, che fu successivamente estradato. Nel maggio del 2022, invece, la Svizzera avevano negato la consegna di Coppola all'Italia in relazione ad un'ordinanza di custodia in carcere, che poi fu revocata, per la vicenda Prelios.
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