Cultura

Charlotte Rampling all'Ischia Film, lo dovevo a Luchino

Attrice a La Colombaia: "Mi invitò, non venni. Ora sto in pace"

Redazione Ansa

(ANSA) - ISCHIA, 01 LUG - Applausi e brividi ieri sera alla 22esima edizione dell'Ischia Film Festival per il premio a Charlotte Rampling. Dopo la proiezione di "Juniper - Un bicchiere di gin", film diretto da Matthew J. Saville presentato in anteprima speciale alla rassegna ischitana, la 78enne attrice britannica lanciata da Luchino Visconti ha ricevuto l'Ischia Film Award da Michelangelo Messina, direttore del festival.
    E proprio a proposito di Visconti Rampling ha rivelato un episodio: "Nel 1969, nell'anno in cui abbiamo girato "La caduta degli dei" a Cinecittà, Luchino Visconti mi invitò a venire qui ad Ischia. Non venni e fu un'occasione mancata, ora mi sento in pace perché ho colmato questa lacuna visitando la sua casa (la Villa La Colombaia a Forio) ed avendo la possbilità di accomiatarmi da lui visto che quello è anche il luogo in cui è sepolto".
    Parlando della sua esperienza nel nostro Paese ha aggiunto: "Sono nata in Inghilterra dopo la seconda guerra mondiale, non era un periodo facile; quando ho visitato per la prima volta l'Italia, a 22 anni, è stato come entrare in un mondo magico ed ho avuto la sensazione di entrare in un luogo dove la creatività non avesse limiti". Quanto al cinema che ama guardare da spettatrice c'è tanta Italia: "Amo i film di Roberto Rossellini, De Sica, Bertolucci, la loro generazione era come un miracolo per il mondo del cinema, sono sicura che anche oggi ci sono registi altrettanto validi ma quello è stato davvero l'apice per il cinema".
    Sul ruolo interpretato nel film presentato ieri sera infine ha detto: "Ruth è un personaggio meraviglioso, che in parte mi riflette; una donna che va in guerra come reporter e che ha vissuto sul campo di battaglia. La vediamo nel momento più fragile, quando incontra la sua famiglia: una donna tosta, che beve come un uomo e sa che morirà presto, che decide di fare i conti con se stessa per provare a cambiare e relazionarsi in maniera diversa con le persone a cui ha dato la vita". (ANSA).
   

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