Serata da dimenticare per l'atletica azzurra e in particolare per quella della velocità a Parigi, nella quarta tappa della Diamond League. Prima la squalifica della staffetta italiana, poi il ritorno in pista amaro per Marcell Jacobs che non è andato oltre un settimo e penultimo posto in 10''21 sui 100 metri piani vinti dall'americano Noah Lyles in 9''97.
Rientrare in pista e ricominciare a confrontarsi con i top player mondiali era fondamentale, e nell'analisi post-gara Jacobs riconosce: "Sono qui senza fastidi, e fino a pochi giorni fa non era possibile. Sto correndo, intanto questo è l'importante". Le tre settimane senza lavoro, però, pesano. Al rientro in una tappa di Diamond League dopo quasi due anni, e al ritorno nei 100 metri a quasi dieci mesi dal titolo europeo di Monaco di Baviera, il campione olimpico gioca sui blocchi con la telecamera, sorride, si mostra sereno, ma quando lo starter spara il colpo non è il Marcell dei giorni migliori: se la messa in moto non è da buttar via, è nella fase dell'accelerazione e nel lanciato che manca di brillantezza. "Ho sentito le gambe diventare di legno, anzi di cemento", commenterà in tv alla Rai il velocista delle Fiamme Oro. "Una gara del cavolo. Un tempo che non facevo da anni. Avete visto una smorfia sul mio viso perché mi stavano superando tutti, ero rigido, quasi un mese senza lavoro l'ho patito troppo". Gli scappano via anche il giamaicano Yohan Blake (10.16), lo statunitense Ronnie Baker (10.17), il ghanese Benjamin Azamati (10.20). Dietro, ottavo, soltanto il francese Mouhamadou Fall (10.22). Si riparte da qui, nella consapevolezza che all'obiettivo dell'anno manchino ancora due mesi abbondanti (Mondiali di Budapest al via il 19 agosto).
Ritorno amaro per Jacobs, arrivato penultimo a Parigi
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