(ANSA) - PERUGIA, 07 GEN - La categoria professionale degli
assistenti sociali risulta, anche in Umbria, fra le più esposte
a violenze e stress, specialmente dopo i casi di cronaca che
hanno messo sotto pressione il settore e i suoi operatori. Per
rispondere a questa criticità, la Scuola umbra di
amministrazione pubblica, su richiesta dei Comuni di Terni,
Perugia e Foligno, ha attivato percorsi di supervisione
destinati a tutti i professionisti dei servizi sociali comunali
del territorio regionale.
"La nostra professione è spesso lasciata sola a gestire
situazioni delicate, come l'allontanamento di minori o la
valutazione della genitorialità" spiega Cinzia Morosin,
presidente dell'Ordine degli Assistenti sociali dell'Umbria, in
un comunicato diffuso dalla Scuola. "Il percorso di supervisione
- aggiunge - nasce dall'esigenza di supporto, per riflettere
sull'impatto emotivo e organizzativo dei casi trattati e
migliorare il metodo di lavoro. Non possiamo permettere che il
burnout e la violenza compromettano la qualità del servizio ai
cittadini".
Grazie alle risorse del Pnrr e ai nuovi Livelli essenziali
delle prestazioni sociali, è in corso di realizzazione un
progetto di supervisione definito unico per approccio e portata.
L'intervento coinvolge gli oltre 200 assistenti sociali attivi
in tutta la regione, dai comuni capofila di zona sociale alle
realtà più periferiche. Il modello riflessivo e partecipativo
integra aspetti metodologici, emotivi e organizzativi, per un
totale di 1.365 ore previste nel triennio 2023-2025.
"Durante le supervisioni - spiega Morosin -, un esperto
esterno ci aiuta a valutare situazioni complesse, lontano
dall'urgenza quotidiana che spesso costringe a decisioni
affrettate. Questo migliora non solo la consapevolezza
professionale, ma anche la capacità di proporre cambiamenti
organizzativi". (ANSA).
Dalla Scuola umbra pa corsi per assistenti sociali
Obiettivo prevenire la violenza sulla categoria