Recuperare dalle acque 23 tonnellate di plastiche in un anno, pari al peso di circa 1 milione e mezzo di bottiglie, grazie a speciali cestini mangia-rifiuti, i 'Seabin'. È l'obiettivo della campagna 'Un mare di idee per le nostre acque' di Coop in collaborazione con 'LifeGate', che torna per il secondo anno consecutivo. L'iniziativa ha preso il via questa mattina da Portopiccolo a Sistiana (Trieste), dove si concluderà il prossimo ottobre in occasione della regata internazionale Barcolana. La campagna prevede il collocamento nei prossimi mesi di 34 'Seabin' nelle acque di mari, fiumi e laghi, che si aggiungono ai 12 già posizionati nel 2020. Si tratta di cestini che galleggiano a filo d'acqua e catturano i rifiuti che incontrano, dai più grandi fino alle microplastiche, mentre una piccola pompa espelle l'acqua filtrata. Sono in grado di lavorare 24 ore su 24, sette giorni su sette, e necessitano di interventi di svuotamento e pulizia. Ad alcune tappe parteciperà inoltre la barca a vela 'Anywave', la prima ad aver istituito a bordo la figura del Responsabile ecologico e ad aver stilato un Decalogo di regole ecologiche, che avrà una funzione di supporto educazionale aprendosi alle visite di soci, consumatori e scuole. Secondo Alberto Leghissa, co-armatore e skipper di Anywave, “si stanno diminuendo le plastiche nei mari, ma non è ancora abbastanza e dobbiamo fare di meglio”. Per questo motivo, è stata istituita la figura del Responsabile ecologico “con l’incarico di controllare che la barca e l’equipaggio mantengano comportamenti ecologicamente corretti sia durante la fase degli acquisti per la cambusa e altro, in quella della navigazione che durante l’attracco e la sosta in porto”. È stato inoltre stilato un Decalogo di regole ecologiche che “se applicate fanno la differenza”, come il navigare il più possibile a vela, usare prodotti per la pulizia biodegradabili al 100%, non usare stoviglie monouso, avvisare le autorità in caso di avvistamento di plastiche voluminose. Presente all’avvio della campagna anche l’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro, che ha sottolineato come essa “si inserisce in quella che oggi è una vera e propria rivoluzione culturale planetaria” e si aggiunge “alle tante altre della Regione, una fra tutte il progetto ‘aMare Fvg'", che punta a favorire la raccolta e il trattamento dei rifiuti rinvenuti in mare dai pescatori dai diportisti.
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