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In evidenza
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Responsabilità editoriale di ASviS
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Guarda la rassegna dal 17 al 23 aprile
La scorsa settimana si è tenuta la sessione plenaria del Parlamento europeo, in cui sono state discusse in particolare alcune delle misure importanti contenute nel pacchetto pronti per il 55%, tra cui il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (la cd. "border carbon tax" trattata nella nostra rubrica del 22.3.2022), la revisione del sistema per lo scambio di quote di emissioni nell'Unione, la revisione del sistema per lo scambio di quote di emissioni nell'Ue per il trasporto aereo, e il fondo sociale per il clima.
È stata inoltre adottata la risoluzione legislativa relativa al regolamento sulla deforestazione (già trattata nella nostra rubrica del 22.11.2021).
Il regolamento adottato dal Parlamento istituisce un fondo sociale per il clima per il periodo compreso tra il 2026 e il 2032.
L'obiettivo generale del fondo è contribuire a una transizione socialmente equa verso la neutralità climatica, affrontando gli impatti sociali dell'inclusione delle emissioni di gas a effetto serra prodotte dagli edifici e dal trasporto su strada nella revisione del sistema per lo scambio di quote di emissioni nell'Unione.
Gli obiettivi specifici del fondo sono sostenere le famiglie vulnerabili, le microimprese vulnerabili e gli utenti vulnerabili dei trasporti. Il regolamento prevede misure dirette temporanee di sostegno al reddito e misure e investimenti intesi ad aumentare l'efficienza energetica degli edifici, la decarbonizzazione del riscaldamento e del raffrescamento degli edifici, compresa l'integrazione negli edifici della produzione di energia rinnovabile e lo stoccaggio di tale energia, e un migliore accesso alla mobilità e ai trasporti a zero e a basse emissioni.
Le misure e gli investimenti sostenuti dal fondo, oltre a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, contribuiranno alla creazione di posti di lavoro sostenibili e di qualità nei settori interessati dalle misure e dagli investimenti previsti dal fondo.
Ciascuno Stato membro per accedere al fondo dovrà definire un piano sociale per il clima da presentare alla Commissione europea, garantendone la coerenza con il proprio piano nazionale integrato per l'energia e il clima (Pniec) previsto dalla legge europea per il clima.
Il piano sarà elaborato attraverso un processo partecipativo di consultazione pubblica con le autorità locali e regionali, i rappresentanti delle parti economiche e sociali, le pertinenti organizzazioni della società civile, le organizzazioni giovanili e altri portatori di interessi.
Il piano dovrà considerare la stima dei probabili effetti dell'aumento dei prezzi dell’energia ancora prodotta da fonti fossili e l’individuazione e la stima del numero delle famiglie, microimprese e utenti dei trasporti vulnerabili a cui indirizzare i sostegni.
Oltre al riferimento strumentale al Pniec, il piano dovrà dimostrare complementarità e coerenza con il piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali, i programmi della politica di coesione di cui al regolamento (Ue) 2021/1060, il Pnrr, il piano di ristrutturazione edilizia in applicazione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, i piani territoriali per una transizione giusta in applicazione del regolamento (Ue) 2021/1056.
Il fondo sosterrà solo misure e investimenti che rispettano il principio "non arrecare un danno significativo" ai sensi dell'articolo 17 del regolamento (Ue) 2020/852, in analogia alle stesse regole di coerenza dei Pnrr.
L'importo massimo previsto del fondo è di 65 miliardi di euro a prezzi correnti per il periodo dal
1 gennaio 2026 - 31 dicembre 2032 finanziati con la revisione del sistema per lo scambio di quote di emissioni nell'Unione. La quota del fondo prevista per l’Italia ammonta a 7 miliardi di euro circa. Oltre a ciò, è previsto che gli Stati membri contribuiranno con almeno al 25% dei costi totali stimati dei loro piani.
Una volta adottato il testo licenziato dal Parlamento europeo anche da parte del Consiglio dell’Ue, il regolamento chiuderà il suo iter di approvazione.
Nella scorsa settimana la Commissione ha presentato come novità:
Sono state pubblicate da parte della Commissione europea le decisioni principali del pacchetto infrazioni di aprile.
Le procedure che riguardano l’Italia sono:
di Luigi Di Marco
Responsabilità editoriale di ASviS
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