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Responsabilità editoriale di ASviS
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“È stata adottata la risoluzione finale che adesso l’Assemblea generale dell’Onu nel corso della settimana farà propria. Al di là del fatto che si poteva fare di più, non si tratta di un risultato scontato, la cosa positiva è che esiste una dichiarazione con la quale andare avanti per accelerare sull’Agenda 2030. Nel suo intervento il Segretario generale Onu, António Guterres, ha chiesto di accelerare sulla base di quanto i Paesi avevano promesso ormai otto anni fa. Tocca ora vedere come questo impegno diventerà reale partendo dai prossimi grandi appuntamenti internazionale, come la Cop 28 sul clima che si terrà dal 30 novembre al 12 dicembre negli Emirati Arabi, a Dubai”.
Lo ha dichiarato il direttore scientifico dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), Enrico Giovannini, presente a New York per l’SDG Summit dell’Onu, durante l’ASviS live “L’SDG summit 2023 e l’Italia” di martedì 19 settembre. All’evento, organizzato dall’Alleanza per commentare i risultati della riunione di alto livello sullo sviluppo sostenibile, hanno inoltre preso parte la moderatrice Monica Paternesi (Ansa), e gli ospiti Elena Avenati (private sector and SDGs Advocacy manager, Save the Children), Stefano Gatti (inviato speciale per la sicurezza alimentare, Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale) e Silvia Grandi (direttrice generale Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica).
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“In questi giorni a New York si discute anche di altri temi, tra cui la cooperazione allo sviluppo – ha proseguito Giovannini -. I Paesi del Sud del mondo sono parecchio arrabbiati con quelli del Nord, si avverte questo clima di tensione, c’è per esempio disaccordo su come è stata gestita la questione dei vaccini e sui i fondi dedicati alla mitigazione e all’adattamento alla crisi climatica. Pesante poi l’assenza di alcuni leader di grandi Paesi facenti parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu”.
Sul ruolo dell’Italia e sulle priorità per contrastare le grandi sfide globali si è poi espresso Stefano Gatti che, dopo aver ricordato la presenza della presidente del Consiglio italiana a New York per l'Assemblea generale, ha sottolineato i punti cardine dell’intervento di Guterres: “L’intervento del Segretario generale delle Nazioni unite è stato significativo, ha dato indicazioni su tre priorità su cui la comunità internazionale si deve concentrare. La prima è che non solo bisogna reperire i fondi necessari per raggiungere gli Obiettivi dell’Agenda 2030 ma anche capire come utilizzarli al meglio. La seconda priorità è dettata dalla grande sfida della sicurezza alimentare, un qualcosa su cui l’Italia è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale. Sul tema la Cop 28 segnerà un momento importante, giovedì come Italia avremo proprio un evento con Giappone ed Emirati Arabi per discutere su come affrontare i problemi legati alla questione cibo e clima. Nel 2024 avremo la presidenza del G7, il tema della sicurezza alimentare sarà al centro del dibattito. La terza priorità è come porre fine alla guerra che l’uomo ha instaurato con la natura. Parliamo di sfide ampie, chiare a noi come Italia e per questo vogliamo svolgere un ruolo importante”.
Il dibattito si è poi concentrato sulla cooperazione allo sviluppo. Enrico Giovannini ha ricordato che il nostro Paese non ha raggiunto ancora lo 0,7% dei fondi da destinare al tema – percentuale calcolata sul reddito nazionale lordo –, ed è fermo allo 0,32%. Molti di questi fondi, inoltre, risultano in contraddizione con l’obiettivo che intendono perseguire, si pensi per esempio alla spesa relativa al settore dei combustibili fossili.
“Il tema su come vengono stimati questi fondi è complesso – ha commentato Gatti -. Il Consiglio dei ministri ha dichiarato che il 70% dei fondi climatici andrà verso l’Africa, è lì che vogliamo concentrare la nostra attenzione. E lo dimostra anche il Piano Mattei che verrà presentato. Bisogna poi stare attenti all’utilizzo efficiente dei fondi, perché ci sono anche Paesi che hanno problemi di capacità di spesa”.
Intanto lunedì è stata approvata la nuova Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS) da parte del Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite). “La strategia ha visto un grande processo di condivisione e serve proprio per rendere i principi dell’Agenda 2030 ancor più operativi – ha affermato Grandi -. La parola coerenza è fondamentale in questo programma d’azione, ogni cosa deve andare verso la stessa direzione. Importante per l’Italia sarà il ruolo svolto dalle regioni e dalle città metropolitane, segnalo però che già 17 regioni e 9 città metropolitane hanno la propria strategia sullo sviluppo sostenibile. Si tratta di un processo fondamentale per mettere a terra l’Agenda 2030. È interessante poi vedere come il lavoro culturale dell’adozione della metodologia abbia una visione sistemica e integrata: pian piano le persone inconsapevolmente stanno applicando l’approccio sistemico per finalizzare i tre pilastri della sostenibilità (economia, ambiente, società). Rispetto alla strategia precedente, questa è più operativa”.
La sostenibilità passa anche per il sociale e per un approccio radicalmente diverso verso le nuove generazioni. Per rendere concreta l’Agenda 2030 “occorrono energie, competenze e connessioni – ha dichiarato Avenati -. Questo piano di azione richiede infatti molte energie da mettere al servizio dell’altro. Sulle competenze, ciascuna organizzazione deve dimostrare di conoscere la materia della quale si fa portavoce. Come Save the children cerchiamo di proteggere i diritti dei minori. Sulla tutela dei diritti dei minori si fanno purtroppo passi indietro, mentre occorre andare avanti. E poi ci sono le connessioni: bisogna instaurare nuovi e forti partenariati. Mi rallegro circa l'adozione della SNSvS, è un percorso che come associazione abbiamo seguito. Ora è importante che i ragazzi si siedano allo stesso tavolo dei decisori per scegliere il proprio futuro”.
Infine l’attuale questione migratoria: “A livello dei giovani migranti, il nostro sforzo è di riuscire a riunire le varie istituzioni per creare dialogo, italiano ed europeo. C’è ancora tanto da fare e serve competenza e volontà politica. Serve inoltre personale qualificato che segua e accolga i minori accompagnati, che li guidi in un percorso”, ha concluso Avenati.
In chiusura dell’evento Enrico Giovannini ha ricordato che l’ASviS presenterà il prossimo 19 ottobre il Rapporto 2023 “L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”. Lo studio metterà in mostra progressi e ritardi del nostro Paese verso il raggiungimento dei 17 Goal dell’Agenda 2030, identificando gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la piena sostenibilità economica, sociale e ambientale del modello di sviluppo.
di Ivan Manzo
Responsabilità editoriale di ASviS
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