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In evidenza
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Responsabilità editoriale di ASviS
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Consulta la rassegna dal 23 al 29 ottobre
Durante la sessione plenaria del Comitato economico sociale europeo (Cese) del 25-26 ottobre è stato adottato un parere esplorativo richiesto dalla presidenza spagnola intitolato “L'Ue e l'Agenda 2030: rafforzare l'attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile”.
Il Cese evidenzia le posizioni espresse dalla società civile che hanno rilevato la carenza di alcune politiche strategiche dell'Ue, come il piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali e il Green Deal europeo nel rispondere adeguatamente agli SDGs. Tra le relazioni richiamate è presente anche il Civil Society Spotlight Report curato da Sdg Watch Europe, “How far is Europe from achieving the SDGs?” [Quanto manca all'Europa per conseguire gli SDGs?], alla cui redazione ha partecipato anche ASviS.
I messaggi chiave del parere del Cese indicano:
Durante la riunione del Consiglio europeo del 26-27 ottobre, è stato discusso tra gli argomenti la situazione in Medio Oriente. Nelle conclusioni adottate, il Consiglio ha sottolineato con forza il diritto di Israele di difendersi in linea con il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario deplorando nel contempo ogni perdita di vita umana tra la popolazione civile e mettendo in evidenza l'importanza di garantire, in ogni momento, la protezione di tutti i civili in linea con il diritto internazionale umanitario.
Il Consiglio s’impegna affinché l'Unione europea lavori a stretto contatto con i partner della regione per proteggere i civili, per fornire assistenza e per agevolare l'accesso a cibo, acqua, cure mediche, combustibili e rifugi.
Il Consiglio sostiene lo svolgimento, a breve, di una conferenza di pace internazionale, ove trattare anche il conflitto in Ucraina e gli altri conflitti in corso sul pianeta. Le conclusioni del Consiglio esprimono preoccupazione per le altre situazioni di conflitto, le crisi umanitarie e l’instabilità politica, nel Sahel, nel nord del Kosovo, tra Armenia e Azerbaigian.
Nella sezione delle conclusioni dedicata all’economia, il Consiglio ribadendo la necessità di rispondere alle sfide sempre più complesse, tra cui l'evoluzione del panorama demografico e la crescente concorrenza mondiale, indica in priorità necessario raggiungere rapidamente un accordo per quanto riguarda il regolamento sulle materie prime critiche, il regolamento sull'industria a zero emissioni nette e la riforma dell'assetto del mercato dell'energia elettrica (vedi nostra rubrica del 21.3.2023) e dar seguito alla appena pubblicata comunicazione della Commissione sulla risposta alle carenze di medicinali nell'Unione europea.
Insiste in particolare sulla necessità di ridurre gli oneri amministrativi superflui, compresi gli obblighi di informazione, con particolare riferimento a Pmi e start-up.
In vista della Cop 28 di Dubai, il Consiglio richiama le conclusioni del Consiglio dell’Ue del 16 e 17 ottobre 2023 (vedi nostra ultima rubrica del 24.10.2023), chiedendo un’azione per il clima più intensa e maggiore ambizione a livello mondiale nella diffusione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.
Evidenzia inoltre come gli sforzi di adattamento ai cambiamenti climatici e di mitigazione degli stessi siano fondamentali per rafforzare la resilienza e la capacità di risposta alle stesse crisi dell'Ue.
La Commissione europea ha presentato il 24 ottobre la relazione sullo stato dell'Unione dell'energia 2023, esaminando la risposta dell'Ue alla crisi energetica degli ultimi due anni, valutando lo stato di avanzamento della transizione energetica a livello di singoli Stati membri, dell’Ue e mondiale. La relazione giunge in tempo utile offrendo dati ed elementi di riflessione in vista della Cop 28 di Dubai che si aprirà il prossimo 30 novembre. A tal fine la relazione sullo Stato dell’energia è integrata nel quadro più ampio della relazione sui progressi nell’azione per il clima dell’Ue adottata in pari data.
Dallo Stato dell’Unione dell’energia, tra i dati principali emerge che:
I risultati complessivi sono incoraggianti, ma la Commissione indica necessario accelerare sensibilmente il passo, poiché il nuovo obiettivo Ue del 42,5% di rinnovabili al 2030 richiederà una crescita molto più rapida nei prossimi anni. Così le emissioni di gas a effetto serra continuano a scendere ogni anno, ma il ritmo deve aumentare, e quasi triplicare le riduzioni annuali per arrivare ai traguardi fissati per il 2030. Fondamentale, precisa la Commissione, è che gli Stati membri diano seguito agli impegni condivisi attraverso i propri piani nazionali per l'energia e il clima
Sugli stessi temi, in pari data, la Commissione ha adottato il piano d’azione europeo per l’energia eolica, un quadro d’azioni specifico per l’energia rinnovabile offshore, una relazione sui progressi nella competitività tecnologie pulite, la relazione relativa allattuazione della direttiva sullo stoccaggio geologico di biossido di carbonio, relazione 2023 sui sussidi all’energia inclusiva di dati aggiornati sui sussidi alle fonti fossili e alle rinnovabili per Paese e alle misure straordinarie introdotte per rispondere alla crisi energetica.
Il 25 ottobre, si è tenuto a Bruxelles il vertice sociale trilaterale tra i leader europei - presidente del Consiglio europeo Charles Michel, presidente della Commissione Ursula von der Leyen, presidente di turno del Consiglio dell’Ue Pedro Sánchez - e parti sociali. Il tema guida del vertice è stato intitolato "Gettare le basi di un'economia europea di successo per i lavoratori e le imprese".
A fronte degli impegni europei in corso per rispondere alla carenza di forza lavoro, per una politica industriale ed energetica all’altezza delle sfide che risponda anche competitivamente alla legge statunitense sulla riduzione dell’inflazione, i vertici di BusinessEurope e della Confederazione europea dei sindacati (Ces), condividendo la necessità di adattarsi alle transizioni verde e digitale, cogliendone le opportunità, hanno espresso:
di Luigi Di Marco
Responsabilità editoriale di ASviS
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