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In evidenza
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Responsabilità editoriale di ASviS
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Il G20 riunito a Rio de Janeiro il 18-19 novembre per il summit finale della presidenza brasiliana ha adottato una dichiarazione dei leader che conferma l’assoluto impegno dei leader per l’Agenda 2030 e i suoi Goal.
In diretta continuità con il Patto sul futuro dell’Onu di settembre 2024, sviluppando i lavori preparatori delle riunioni ministeriali del G0 degli scorsi mesi, il messaggio dei leader per lo sviluppo sostenibile è esplicitato con chiarezza fin dall’introduzione: ci riuniamo nel luogo di nascita dell'Agenda per lo sviluppo sostenibile per riaffermare il nostro impegno a costruire un mondo giusto e un pianeta sostenibile, senza lasciare indietro nessuno.
Il motto che il G20 adotta è “Costruire un mondo giusto e un pianeta sostenibile” – ponendo la disuguaglianza, in tutte le sue dimensioni, al centro dell'agenda del G20, e dichiarando dunque: “accelereremo i nostri sforzi e riaffermeremo il nostro forte impegno verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”.
Esaminando la situazione economica e politica internazionale, i conflitti e le crisi che affliggono il pianeta, la preoccupazione per lo stato d’avanzamento dell’Agenda 2030 a soli sei anni dalla sua scadenza, i leader confermano l’impegno a supportare i paesi in via di sviluppo nel rispondere alle crisi e alle sfide globali e nel raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile in via prioritaria riconoscendo che le crisi che affrontiamo non colpiscono il mondo in modo equo, gravando in modo sproporzionato sui più poveri e su coloro che si trovano già in situazioni vulnerabili e che la disuguaglianza all'interno e tra i paesi è alla base della maggior parte delle sfide globali che affrontiamo e ne è aggravata.
In risposta ai conflitti e le guerre in corso, i leader ribadiscono che tutti gli stati devono agire in modo coerente con gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite nella sua interezza. In particolare per la situazione in medio-oriente il G20 conferma l’impegno a realizzare la visione della soluzione a due Stati in cui Israele e uno Stato palestinese vivano fianco a fianco in pace entro confini sicuri e riconosciuti, in linea con il diritto internazionale.
La dichiarazione dei leader viene poi strutturata nei tre capitoli con cui la presidenza brasiliana del G20 ha inteso concentrare il proprio lavoro per la costruzione di risultati concreti: (i) inclusione sociale e lotta contro la fame e la povertà; (ii) sviluppo sostenibile, transizioni energetiche e azione per il clima; e (iii) la riforma delle istituzioni di governance globale.
Affermando che il mondo produce cibo più che sufficiente per sradicare la fame, e che collettivamente non ci mancano né conoscenze né risorse per combattere la povertà e sconfiggere la fame, i leader riconoscono che ciò di cui abbiamo bisogno è la volontà politica di creare le condizioni per ampliare l'accesso al cibo. I leader rispondono dunque al fenomeno in crescita della fame nel mondo che già oggi affligge 733 milioni di persone sul pianeta, con il lancio dell’Alleanza globale contro la fame e la povertà. Aperta all’adesione di Stati anche esterni al G20, al 19 novembre risultavano aver aderito già 81 Stati.
Affrontando il tema delle diseguaglianze i leader convengono che la tassazione progressiva è uno degli strumenti chiave per ridurre le disuguaglianze interne, rafforzare la sostenibilità fiscale, favorire il consolidamento dei bilanci nazionali e per promuovere una crescita forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva e facilitare il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Nel merito dichiarano che nel pieno rispetto della sovranità fiscale, cercheremo di impegnarci in modo cooperativo per garantire che gli individui con un patrimonio netto ultra-elevato siano effettivamente tassati.
I leader s’impegnano dunque alla cooperazione fiscale internazionale perseguendo presso le Nazioni Unite lo sviluppo di una Convenzione quadro sulla cooperazione fiscale internazionale.
Affrontando i temi della salute, riconoscendo il ruolo centrale dell’Oms e l’impegno ad aumentare gli investimenti per gli SDGs e la prevenzione, i leader condividono la necessità di un avanzamento dell’approccio One Health, riconoscendo le interconnessioni tra salute umana, animale, delle piante e ambientale e la necessità di affrontare la resistenza antimicrobica, e il sostegno alla conclusione delle trattative in corso per redigere e negoziare un accordo o convenzione internazionale sulla prevenzione, preparazione erisposta alle pandemie.
Nel contesto è richiamata l’importanza dell’accesso all’acqua e dei servizi sanitari e viene richiamata la nuova iniziativa del G20 denominata Wash.
I leader riconosco l’importanza dell’educazione come facilitatore della dignità e dell'emancipazione umana, equità, uguaglianza, inclusività, crescita sostenibile e socioeconomica, cittadinanza attiva, prosperità, pace e benessere, notando con preoccupazione l'attuale carenza globale di insegnanti e riconoscendo che le politiche di sviluppo professionale in grado di qualificare e trattenere gli insegnanti sono componente essenziale della sfida multidimensionale di preparare le nostre società al futuro che ci attende.
I leader del G20 affrontano il tema della digitalizzazione del settore dell’informazione, riconoscendone i progressi ma osservando che l'evoluzione accelerata delle nuove tecnologie, come l'intelligenza artificiale, hanno avuto un impatto drammatico sulla velocità, la scala e la portata della misinformazione e disinformazione, dell'incitamento all'odio e di altri danni alle persone online. In questo senso, sottolineano la necessità di trasparenza e responsabilità delle piattaforme digitali in linea con le politiche pertinenti e i quadri giuridici applicabili e collaboreremo con le piattaforme e le parti interessate pertinenti a questo proposito.
Tra gli altri temi toccati dalla dichiarazione per la parte sociale troviamo ancora:
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di Luigi Di Marco
Fonte copertina: Wikipedia
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