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Responsabilità editoriale di CEOforLIFE
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Econocom si definisce Imprenditore Digitale Responsabile: che cosa vuol dire per voi essere responsabili in termini di sostenibilità?
Fin dagli albori, Econocom si è sempre focalizzata sulla creazione di un ambiente digitale più responsabile. Proprio mezzo secolo fa Jean-Louis Bouchard, fondatore di Econocom, ha introdotto il concetto di noleggio di device e tool informatici, anche di seconda mano, alimentando l’economia circolare attraverso il ritiro degli asset dismessi, la riparazione ove possibile e la reintroduzione nel mercato. Si trattava di un modello di business rivoluzionario che di fatto ci qualifica come pionieri di quello che oggi è diventato un pillar fondamentale, non solo sociale ma anche a livello legislativo, ossia la circolarità.
Oggi l’economia circolare è ancor più un elemento centrale nel nostro modello di business, non solo attraverso soluzioni di noleggio e di estensione di vita dei beni, ma anche mediante servizi tailor made, di consulenza, implementazione, manutenzione e di accesso alla trasformazione digitale, col fermo proposito di stimolare accessibilità, sostenibilità e vantaggi competitivi.
È un impegno possibile grazie a una mentalità fortemente imprenditoriale, che rappresenta il DNA del nostro gruppo. Agiamo spinti dalla costante ricerca di creare valore, andando oltre i confini tradizionali, innovando, assumendo rischi e imparando dagli errori. Questo processo incessante mira a garantire efficienza e a dare rilevanza alle nostre azioni. È per tutto questo che definiamo Econocom, Imprenditore Digitale Responsabile.
La vostra missione CSR, infatti, è “promuovere un approccio digitale responsabile e circolare per generare un impatto positivo”: quali sono le iniziative messe in campo per raggiungere questi obiettivi?
Dal punto di vista della responsabilità sociale d'impresa risulta fondamentale prestare attenzione all’ecosistema, inteso in un’ottica di ambiente esterno e interno, tenuto conto di tutti i detentori di interessi. In altri termini tramutiamo i nostri sforzi in un impegno più esteso e globale che inizia internamente, esaminando ogni fase del processo produttivo con l’intento di ridurre l'impatto ambientale.
Selezioniamo poi tecnologie che garantiscono una user experience semplice ma duratura, promuovendo un uso più consapevole delle risorse. Facilitiamo l’accesso alla tecnologia attraverso un approccio consulenziale, mirato ad afferrare le esigenze a 360° e contrastando il superfluo e lo spreco. Ci occupiamo di supervisionare, migliorare e mantenere aggiornate costantemente le risorse dei nostri clienti, estendendone l’uso.
Da ultimo come accennavo prima, ritiriamo, ripariamo e rimettiamo nel mercato gli asset IT dei nostri clienti, contribuendo così a una significativa riduzione dei rifiuti elettronici.
Ma non è tutto. Quasi fisiologicamente il nostro modello contribuisce positivamente a neutralizzare il fenomeno del Digital Divide, calmierando la disparità nell'accesso e nell'utilizzo delle tecnologie digitali tra diverse popolazioni e aree geografiche. Tutto questo parte con la riparazione dei beni usati IT e il reinserimento degli stessi a prezzi ben più accessibili nel mercato. È poi con orgoglio che spesso destiniamo al terzo settore una parte di questi beni, principalmente pc e smartphone.
Ecovadis ha collocato Econocom tra le aziende più virtuose conferendole la medaglia d’oro:Che cosa rappresenta per voi questo importante traguardo?Come si svilupperà in futuro l’impegno di Econocom sulla sostenibilità?
Anzitutto è motivo di estremo orgoglio, perché proviene da un’entità esterna ampiamente riconosciuta e rilevante come EcoVadis. In secondo luogo, è un monito che ci deve stimolare a profondere ancora più impegno nel perseguire la strada intrapresa, che poi di fatto coincide con l’agire come “Imprenditore Digitale Responsabile” e che ci ha permesso di scoprirci allineati alle direttive europee, come il "Right to Repair" e l' "Eco-design”.
Di conseguenza per il futuro non potremo certamente accontentarci del nostro ruolo pionieristico. Ragione per cui lavoriamo continuativamente nell’estendere la fruibilità, l’applicazione dei principi dell'economia circolare e del riuso degli apparati a un numero maggiore di asset, sia in termini quantitativi che di tipologia, andando oltre a quelli meramente IT.
Più in generale però desideriamo esser promotori di un cambiamento culturale e normativo che supporti la sostenibilità. Intendiamo collaborare strettamente con tutti gli stakeholder per realizzare un ecosistema in cui la sostenibilità sia centrale nelle pratiche commerciali. È così che mireremo a far evolvere l’intero settore, stabilendo nuovi standard per l’innovazione, la responsabilità ambientale e l’impronta carbonica.
Che valore aggiunto ha per lei far parte della Community di CEOforLIFE?
Far parte della Community di CEOforLIFE è da una parte una ragione di orgoglio, dall’altra una straordinaria opportunità. Orgoglio perché essere membro di questa comunità significa avere la possibilità di contribuire allo sviluppo di politiche sostenibili e innovative, influenzando positivamente il futuro delle nostre società. La capacità di suggerire e implementare nuovi standard, nuove soluzioni, è una responsabilità che accogliamo con entusiasmo, sapendo che possiamo fare la differenza.
È poi una opportunità perché scambiare idee e confrontarsi costantemente con altri leader ha un valore inestimabile. CEOforLIFE favorisce la nascita di nuove idee e strategie, aiutandoci a maturare e ad ampliare le nostre prospettive. Permette di apprendere dalle esperienze altrui, di condividere le nostre best practices e creare sinergie.
Si tratta di una community che non solo arricchisce il nostro percorso professionale, ma rafforza anche il nostro impegno verso una leadership responsabile e sostenibile, ispirando un cambiamento positivo su larga scala.
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