Una sperimentazione del ministero
dell'Economia mira a dare visibilità e valorizzare le imprese
attive per la parità di genere sul portale Acquisti in Rete P.a,
dove vengono effettuate transazioni per circa 13 miliardi di
euro l'anno. Si tratta del progetto di Gender sensitive
procurement presentato dal Mef al ForumPa.
La sperimentazione mira a consentire agli operatori economici
di abilitarsi sulla nuova versione del portale indicando le
eventuali politiche aziendali per la parità tra uomini e donne.
Le amministrazioni potranno così avere immediata evidenza sul
portale di questo aspetto.
"Questa sperimentazione, lungi dal voler creare una barriera
all'ingresso degli operatori, vuole ipotizzare forme di
premialità per le aziende che creano valore nella mission di
limare il divario di genere", spiega la capo dipartimento affari
generali del ministero, Valeria Vaccaro.
"La scommessa per mettere la pubblica amministrazione al
servizio delle politiche di genere è dotarla di maggiori
competenze, maggiore consapevolezza e maggiori strumenti",
osserva la sottosegretaria al Mef, Maria Cecilia Guerra. Guerra
sottolinea come, nella costruzione del bilancio di genere del
ministero, sono emerse "grosse difficoltà" delle amministrazioni
nel classificare le proprie spese per il loro impatto sul
divario di genere. "Le amministrazioni - aggiunge Guerra,
classificano come neutrali l'81,5% delle spese e questo
significa che non hanno consapevolezza piena del contesto socio
economico".
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