Nel 2021, il mercato del lavoro
nazionale sembra aver riconosciuto "maggiore attenzione ai
profili femminili più qualificati: complice l'aumento della
domanda di alcuni settori, ma anche le crescenti difficoltà di
reclutamento di specifiche figure, le assunzioni di donne sono
state caratterizzate da una crescita sia delle laureate (+8,3%),
sia delle professioni intellettuali e ad elevata
specializzazione (+23%) e di quelle tecniche (+1%)". Lo si legge
nella ricerca realizzata dalla Fondazione studi dei consulenti
del lavoro sull'occupazione 'rosa', diffusa alla vigilia dell'8
marzo. Le laureate, si evidenzia, "hanno rappresentato il 18,4%
delle nuove attivazioni (tra gli uomini la percentuale è
dell'8,5%), mentre le figure apicali della 'piramide'
professionale - quelle ad elevata specializzazione e tecniche -
hanno contribuito a circa un quarto dei nuovi contratti
(24,3%)". E, in molti casi, recita lo studio, "tali dinamiche
hanno interessato professioni a tradizionale vocazione maschile:
è il caso dei profili ingegneristici (+40,2%), dove le donne
hanno contribuito al 28% delle nuove assunzioni, degli
specialisti in scienze matematiche ed informatiche (+19,5%),
delle professioni tecniche in campo ingegneristico e della
produzione (+8,5%)".
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