(di Carmela Giudice)
"E' interessante vedere quello che
sta succedendo in Italia e come è stato evocato il titolo del
mio libro", commenta Lisa Levenstein all'ANSA che le ha chiesto
un commento sul fatto che oggi la presidente del Consiglio
Giorgia Meloni ha parafrasato il titolo del suo libro "They
Didn't See Us Coming", dopo che già Elly Schein lo aveva citato
nella notte della sua vittoria alle primarie del Pd. Per la
premier l'occasione è stata la presentazione del nuovo
allestimento della "Sala delle donne" alla Camera, dove è stata
aggiunta la sua foto. Per la prima volta nella storia della
politica italiana ci sono due donne a guidare i due maggiori
partiti di governo e opposizione, ma la femminista statunitense
è molto cauta.
"La mia comprensione della storia del femminismo e della
politica negli Stati Uniti e oltre, si pensi a Margaret
Thatcher, per un altro esempio europeo, suggerisce che avere una
donna in un ruolo di primo piano non significa necessariamente
che ci sarà un cambiamento politico ed economico positivo per la
maggioranza delle donne. C'è una lunga storia di donne
conservatrici, che hanno guadagnato il potere grazie anche agli
sforzi delle femministe per aprire il sistema politico ed
economico alle donne ma che rifiutano la maggior parte delle
posizioni femministe e istituiscono politiche di destra che sono
dannose per le donne. Il solo fatto di avere una donna al potere
non è necessariamente una vittoria per le donne. Se le donne
conservatrici sostengono politiche che danneggeranno attivamente
altre donne e i loro figli (cosa che fa la maggior parte dei
politici di destra), allora non è una vittoria per il femminismo
averle in carica".
La situazione è più complessa. "Certo, è positivo per la società
vedere che le donne possono essere altrettanto capaci degli
uomini nei principali partiti politici, ma i vantaggi di quel
messaggio sono superati dagli aspetti negativi quando quelle
politiche attuano pratiche antifemministe che provocano danni
reali alle donne e alle famiglie".
Levenstein è direttrice del programma di studi sulle donne, il
genere e la sessualità e professore associato di storia all'UNC
Greensboro (Carolina del Nord). Nel volume traccia le origini
del percorso con cui si sta costruendo una forte coalizione al
livello internazionale, incentrata sulla crescente influenza di
donne omosessuali, di colore e attiviste del sud del mondo. Il
suo lavoro ha gettato le basi per il forte attivismo femminista
visto negli ultimi movimenti, comprese le campagne Women's March
e #MeToo del 2017. "They Didn't See Us Coming", il titolo
originale del libro, mostra come le donne ai margini della
società abbiano costruito un movimento all'alba dell'era
digitale.
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