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Axa-Ipsos, il cambiamento climatico prima paura al mondo

Axa-Ipsos, il cambiamento climatico prima paura al mondo

Pubblicata la decima edizione del Future Risks Report

MILANO, 06 novembre 2023, 16:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Gli eventi meteorologici che hanno sconvolto molte parti del mondo, non ultima l'Italia, fanno sì che i rischi connessi al cambiamento climatico siano tra i più percepiti da esperti e cittadini e si confermano in cima alle classifiche in tutti i Paesi del mondo. A dirlo la decima edizione del "Future Risks Report", documento sui rischi emergenti a livello globale realizzato da Axa in collaborazione con Ipsos.
    "Dal 2018 a oggi, il rischio climatico è in cima alle classifiche in tutti i Paesi del mondo, compresa l'Italia, con un'unica eccezione nel 2020, quando il rischio maggiormente percepito era legato alle pandemie. Alla base, un persistente senso di vulnerabilità avvertito delle persone, che sempre più assegnano ai diversi attori coinvolti, a partire dal settore privato e dalle assicurazioni, un ruolo chiave nel limitare le conseguenze di nuove crisi globali" ha commentato Giacomo Gigantiello, ceo del gruppo assicurativo Axa Italia.
    Gli effetti psicologici del Covid mettono la paura per le pandemie e le malattie infettive al secondo posto tra i cittadini, mentre i rischi cyber entrano nella top 3 della popolazione generale. Tra le novità a livello globale, la preoccupazione sui rischi legati agli sviluppi dell'intelligenza artificiale e ai Big Data (al quarto posto). Si tratta di un tema su cui emerge ancora la scarsa consapevolezza dell'Europa e in particolare dell'Italia, dove nella top 3 dei rischi maggiormente percepiti dalla popolazione, viene posto l'inquinamento, mentre persiste, al terzo posto, il timore per nuove pandemie e malattie infettive.
    Il senso di vulnerabilità resta elevato in tutto il mondo: l'84% degli esperti si sente più vulnerabile rispetto a cinque anni fa a livello nazionale (rispetto al 76% nel 2020) e il 73% a livello locale (rispetto al 64% nel 2020). Una tendenza evidente anche nella popolazione generale, con un aumento del 7% in tre anni, sia a livello nazionale che locale. A livello europeo, i cittadini italiani sono tra quelli che avvertono un maggiore senso di vulnerabilità sul loro territorio.
   

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