"Il governo non può rinviare la fine
del mercato tutelato dell'energia, c'è un impegno con la Ue nel
Pnrr, che non si può rinnegare. Quello a cui pensa il ministro
Pichetto, nel Decreto energia che sarà presentato la prossima
settimana, è una proroga temporanea e limitata, per accompagnare
gli utenti nell'uscita dalla tutela". Lo spiega all'ANSA una
fonte vicina al dossier del nuovo Decreto legge Energia, che
doveva essere portato ieri in Consiglio dei ministri e che è
stato rinviato alla prossima settimana.
"La Ue non dovrebbe porre ostacoli, ha sempre sottolineato
l'importanza di lottare contro la povertà energetica - prosegue
la fonte -. Andiamo verso aumenti delle bollette, tutto quello
che contiene i prezzi ha senso. Semmai sono le imprese che
spingono per la fine del mercato tutelato, perché hanno fatto
investimenti con questa previsione. Ma in una settimana al
Ministero dell'Ambiente si troverà una soluzione equilibrata".
Lo slittamento della fine del mercato tutelato dell'energia,
prevista al 10 gennaio 2024 per le bollette del gas e al 1/o
aprile per l'elettricità, è l'argomento più delicato che ha
portato al rinvio di una settimana dell'approvazione del Decreto
Energia in Cdm. Gli altri due temi sono le concessioni per
l'idroelettrico e il polo per l'eolico offshore al Sud.
"Sull'idroelettrico c'è un problema con la Ue sul tema
concorrenza - spiega ancora la fonte -. Il Pnrr non c'entra. Il
governo non vuole un'ulteriore proroga delle concessioni, ma
sistemi di gara che valorizzino chi gestisce gli impianti da 40
anni". Quanto al polo sull'eolico offshore, "anche qui il Pnrr
non c'entra. Eolico e solare sono stati stralciati dal Piano,
perché non si potevano rispettare i termini al 2026, avremmo
perso i finanziamenti. Sul polo c'è un problema di
individuazione delle aree, di mappatura, di permitting. Ma in
una settimana si riuscirà a mettere a posto tutto".
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