Con finanziamenti in crescita del
93% a 1,14 miliardi di euro nel 2023, l'Italia si è mossa sul
fronte delle iniziative per l'idrogeno, ma resta ancora indietro
rispetto a Germania, Paesi Bassi e Regno Unito, che "hanno già
definito il loro ruolo all'interno dello scenario europeo". E'
quanto emerge dall' Osservatorio H2 Verde Agici-Fichtner,
presentato oggi a Milano.
"L'idrogeno verde - ha spiegato il consigliere delegato di
Agici Stefano Clerici - rappresenta oggi uno degli elementi
cardine della strategia di decarbonizzazione definita
dall'Unione Europea e, in quanto tale, è salito in cima
all'agenda di operatori e Paesi". "È in corso un cambio di
paradigma nel modello di produzione energetica - ha aggiunto - e
diversi stati si sono già mossi per adeguarsi, definendo
chiaramente il loro ruolo nello scenario internazionale
dell'idrogeno". "In questo quadro - ha concluso - l'Italia si
trova in ritardo, ma anche sulla base del contesto regionale che
si sta delineando, riteniamo che possa ritagliarsi un ruolo di
produttore della molecola, già nel breve periodo, e di hub di
transito, nel medio-lungo periodo, tra Mediterraneo e del Nord
Europa".
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