L'efficienza energetica è più
efficace del ricorso ad alcune fonti rinnovabili per raggiungere
gli obiettivi climatici. E' quanto sostengono gli Amci della
terra che durante la Conferenza "L'altra strada per la
transizione" presentano due rapporti sulla questione. "La
riduzione delle emissioni dovute al miglioramento di efficienza
energetica sono state molto superiori rispetto a quelle
ottenute dal consumo di energia elettrica prodotta dalle energie
rinnovabili elettriche intermittenti", sostiene la presidente
Monica Tommasi. "In Italia, ad esempio, i risultati di ormai
quasi 20 anni di forte incentivazione ad eolico e fotovoltaico
hanno portato nel 2022, ad un contributo di entrambe le fonti
del 3,8% sui consumi finali di energia". "Allo stesso tempo,
grazie agli effetti degli investimenti in miglioramenti di
efficienza energetica tra il 2008 e il 2021 sono stati
conseguiti risparmi annuali di energia (o consumi evitati)
pari al 14% dei consumi finali del 2021, cioè quattro volte
tanto. Un risultato migliore di quello europeo con 112,7 MTep
risparmiati, cioè il 12% di consumi totali. "Un risultato - però
secondo l'associazione- non comparabile rispetto agli incentivi
elargiti. Per questo chiediamo che il Governo riveda
completamente il Pniec ponendo come priorità l'efficienza
energetica" . Le richieste sono ben precise e vanno dalle azioni
trasversali nell'industria come la diffusione delle diagnosi
energetiche e dei sistemi di gestione dell'energia; ad una
strategia di lungo periodo per la riqualificazione energetica
degli edifici basata su un nuovo sistema di misure di sostegno,
superando gli errori del superbonus. Si chiede poi tra l'altro
il dimensionamento degli obiettivi di sviluppo degli impianti
eolici e fotovoltaici a terra compatibile con la tutela del
valori paesaggistici e ambientali del territorio e misure di
promozione degli impianti fotovoltaici su coperture degli
edifici e nelle aree industriali o compromesse.
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