È in corso da ormai un ventennio
un'importante modifica del mix europeo di produzione di energia
elettrica. In Europa l'uso del carbone è diminuito dal 31% al
16% mentre è aumentata in maniera significativa la quota del gas
naturale dal 12% al 20%. E' quanto emerge dal quinto rapporto
Med & Italian Energy Report, realizzato dal Srm, centro studi
collegato al gruppo Intesa Sanpaolo, e l'Esl@Energy Center del
Politecnico di Torino.
Dominano, secondo i dati, le energie rinnovabili, passate dal
15% al 38%. Ci si aspetta un ritmo di espansione
dell'elettricità da rinnovabili più che doppio entro il 2027.
Nell'arco dell'ultimo ventennio anche l'Italia ha aumentato
in modo significativo l'uso del gas e delle fonti rinnovabili
per la produzione di energia elettrica, che ora sono i due modi
più importanti per produrre elettricità coprendo rispettivamente
il 54% ed il 35% del mix elettrico.
Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia le
importazioni di gas da Mosca si sono notevolmente ridotte. Erano
il 41,1% per l'Europa pre-guerra (2021), sono scese al 10% nel
2022 e scese ancora al 6% nei primi 9 mesi del 2023. Sta
crescendo il ruolo del Gas Naturale Liquefatto. L'Italia è
l'emblema di questo cambiamento perché le importazioni di gas
russo dal gasdotto Tag che arriva a Tarvisio si sono ridotte dal
28,4% del 2020 al 2,4% dei primi 10 mesi del 2023.
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