Per l'eolico offshore "l'obiettivo
del Pniec al 2030 è di 2,1 Gw, ma noi abbiamo dato come target i
10 Gw da qui a dieci anni, e questo è nelle potenzialità
italiane". Lo ha detto il presidente dell'Anev, l'associazione
delle imprese dell'eolico, Simone Togni, a un convegno a Roma
sull'offshore. Togni ha aggiunto che "l'eolico offshore può
contribuire alla crescita del settore energetico italiano.
Aspettiamo dal Governo un quadro di sostegno per questo
settore".
In Italia, le domande di autorizzazione relative ad impianti
di eolico offshore presentate sono pari a 110 gigawatt, mentre
le richieste di connessione alla rete Terna, al 30 settembre
2023, ammontano a 89,81 Gw. Per l'associazione WindEurope, le
stime di produzione di eolico galleggiante in Europa al 2030
sono di 10 Gw, a fronte di un programma di realizzazione di 34
Gw di nuovi impianti offshore nei prossimi cinque anni e di 150
Gw di eolico offshore al 2030.
"Per una maturità serve un quadro normativo stabile, ecco
perché come Anev portiamo avanti su tutti i tavoli ministeriali
la necessità di arrivare ad avere l'emanazione dei provvedimenti
come il Fer 2 atteso da troppo tempo -, ha dichiarato Togni -.
Quella degli impianti flottanti è una tecnologia innovativa: ciò
è la base di un percorso di crescita per il nostro Paese".
"Come governo siamo impegnati a sostenere la filiera a
livello nazionale e europeo -, ha dichiarato in un
videomessaggio il ministro delle Imprese e del Made in Italy,
Adolfo Urso -. L'Ue ha pubblicato a fine ottobre un piano
sull'eolico. Seguiamo il percorso del Net Zero Industry Act per
la competitività delle imprese e nuove filiere. Il governo ha
posto le basi per rafforzare la filiera dell'offshore, inserendo
nel dl energia modalità e tempi per l'individuazione di due
porti nel Mezzogiorno per la produzione, l'assemblaggio e il
varo di piattaforme galleggianti per la produzione di energia
eolica in mare".
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