"Le tariffe Placet del gas dove sono
atterrati gli ex utenti del mercato tutelato non sono tutte
uguali: ci sono differenze di prezzo fisso annuale da
considerare a seconda del fornitore. I consumatori che non fanno
nulla e decidono di rimanere con le Placet, avranno
sostanzialmente un prezzo buono o molto buono, a seconda dei
casi, ma non imbattibile. Rimanendo a prezzo variabile, sul
mercato libero è possibile trovare tariffe più convenienti". Lo
scrive in un comunicato Paolo Benazzi, responsabile per le
utilities di Segugio.it.
"La grande differenza passando al libero è che sarebbe
possibile scegliere offerte a prezzo fisso - aggiunge Benazzi -.
Con la quotazione attuale del gas alla borsa italiana Psv (a cui
sono legate le tariffe dei contratti a prezo variabile, n.d.r.),
esse risultano meno convenienti, ma mettono al riparo da
eventuali oscillazioni future".
Placet è un acronimo che significa "Prezzo Libero A
Condizioni Equiparate di Tutela". Queste offerte esistono sul
mercato da tempo. Le Placet su cui sono stati trasferiti i
consumatori non vulnerabili dell'ex mercato tutelato sono
tariffe a prezzo variabile. Il metro cubo di gas ha un prezzo
definito dall'autorità pubblica dell'energia, l'Arera, pari al
prezzo all'ingrosso del gas (l'indice Psv) più 0,05 euro al
metro cubo. Quello che cambia da un fornitore all'altro è la
quota di commercializzazione: un valore in euro all'anno, che
esprime il costo fisso che, in ogni caso e a prescindere dai
consumi, sarà fatturato dal fornitore del servizio.
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